Il dipinto di Ludovico Carracci raffigurante la Sacra Famiglia con i Santi Giovannino, Orsola e Mattia entra nelle collezioni della Pinacoteca Nazionale di Bologna, che già conserva numerosi capolavori di Agostino, Annibale e dello stesso Ludovico Carracci.
L’opera è stata acquistata dal Ministero della Cultura nel 2022, attraverso il diritto di prelazione esercitato a seguito della richiesta di esportazione presentata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia.
L’acquisizione è stata possibile grazie al concorso dei fondi della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio – Servizio IV Circolazione e della Direzione Generale Musei, attivata successivamente alla conferma attributiva da parte dello storico dell’arte Alessandro Brogi.
Afferma Maria Luisa Pacelli, Direttrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna: “L’acquisizione della Sacra Famiglia con i Santi Giovannino, Orsola e Mattia di Ludovico Carracci rappresenta un grande successo per l’intero Ministero della Cultura. Si è trattato, a tutti gli effetti, di un riuscito gioco di squadra che ha coinvolto, oltre alla Pinacoteca, la Direzione Generale Musei, la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia. Con l’occasione ringrazio tutti coloro i quali si sono attivati durante il procedimento di acquisizione e ci hanno permesso di arricchire le collezioni della Pinacoteca con un’opera così straordinaria”.
La provenienza del dipinto dalla collezione bolognese Bonfiglioli è stata individuata a partire dagli studi di Alessandro Brogi e dall’inventario della collezione datato 1757, trascritto da Giuseppe Campori e pubblicato nel 1870 all’interno del volume Raccolta di cataloghi ed inventarii inediti di quadri, statue, disegni, bronzi, dorerie, smalti, medaglie, avorii, ecc. dal secolo XV al secolo XIX.
La famiglia Bonfiglioli possedeva 11 opere di Ludovico Carracci, tra dipinti e disegni, tutte disperse o perdute: la Sacra Famiglia con i Santi Giovannino, Orsola e Mattia si attesta come l’unica al momento nota.
Giunto in Pinacoteca, il dipinto è stato sottoposto a restauro presso il laboratorio di Manuela Mattioli.
Sotto allo strato di vernice ormai ingiallita sono emerse le peculiarità stilistiche di Ludovico Carracci nella loro integrità, le cromie brillanti, la raffinatezza esecutiva delle vesti, in particolare del mantello di Orsola, l’impianto scenografico contrassegnato dalla cortina che apre la scena sul cielo affollato di nubi.
Perfettamente recuperata è la temperatura emotiva del dipinto in cui la tipica poetica degli affetti del grande pittore bolognese trova espressione nell’intimo colloquio tra i personaggi raffigurati, in Maria che avvolge amorevolmente il braccio attorno alle spalle di Sant’Orsola, nel San Giovannino in adorazione del piccolo Gesù, a sua volta umanissimo e vivace bambino, a cui il restauro ha restituito il mirabile aggetto che lo pone in risalto all’interno della composizione. Il clima domestico è perfettamente allineato alla destinazione privata del dipinto e costituisce un esempio particolarmente brillante di questa tipologia devozionale a cui Ludovico attese per tutta la sua lunga carriera artistica, in contemporanea alla realizzazione delle grandi pale d’altare di destinazione ecclesiastica che contribuirono in modo particolare alla sua celebrità.
La pulitura ha inoltre consentito di giungere alla corretta interpretazione del soggetto che non è lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, come indicato negli atti presentati per l’autorizzazione all’esportazione, ma una Sacra Famiglia con i Santi Giovannino, Orsola e Mattia.
Nel laboratorio di restauro si è provveduto a rimuovere le decorazioni accessorie della cornice, riconducibili al XIX secolo, che occultavano la corretta lettura del manufatto, autentico e coevo al dipinto. L’intervento ha inoltre svelato lo stemma Bonfiglioli, confermando ulteriormente l’appartenenza alla prestigiosa collezione bolognese.
Ludovico Carracci (Bologna 1555 – Bologna 1619), tra il 1570 e il 1580 studiò con Prospero Fontana e, forse, con Camillo Procaccini. È probabile che attorno al 1575 abbia lasciato per qualche tempo la sua città per viaggiare e studiare tra Firenze, Parma, Mantova e Venezia. Nel 1578 fu accettato nella compagnia dei pittori di Bologna.
Le sue prime opere rivelano già quella grande capacità inventiva nell’interpretare i temi religiosi che è caratteristica costante della sua pittura: fu, fra tutti i Carracci, il più originale nelle scelte iconografiche e nelle interpretazioni drammatiche.
Quando Annibale e Agostino si allontanarono da Bologna (1594-95), Ludovico continuò a mandare avanti la bottega e l’Accademia degli Incamminati, fondata negli anni ‘80 del Cinquecento, e la sua opera influì in maniera determinante sulla pittura dell’inizio del XVII secolo in città e in tutta l’Emilia.