Luciana Pedroni è stata confermata alla guida di Coldiretti Donne Impresa di Reggio Emilia nell’ultima assemblea di rinnovo cariche del movimento che accompagna le imprenditrici agricole nel fare impresa offrendo occasioni di confronto, dialogo, progettazione e approfondimento. Coldiretti Donne Impresa Reggio Emilia rappresenta il 30% delle aziende associate e il 35,5% delle imprese agricole femminili in provincia.
Luciana Pedroni, che attualmente è anche responsabile Donne Impresa Emilia Romagna, abita a Cavriago dove conduce, insieme al marito, l’azienda agricola Grana d’Oro, punto Campagna Amica, con bovine di razza reggiana per la produzione di Parmigiano Reggiano vacche rosse, in cui si occupa principalmente della commercializzazione del prodotto, in Italia e all’estero.
«Sono contenta ed orgogliosa della fiducia che le colleghe e l’organizzazione hanno voluto darmi. Abbiamo un coordinamento vivace, competente e propositivo e siamo entusiaste di lavorare insieme e porci a supporto di tutte le imprenditrici reggiane per i progetti futuri – ha commentato la Pedroni».
Compongono il coordinamento provinciale 11 imprenditrici, di età compresa tra i 25 e i 58 anni, rappresentanti del territorio provinciale e di tutti i settori produttivi dallo zootecnico all’orticolo, dal cerealicolo al vitivinicolo e all’agrituristico.
«Sono numerose e interessanti le possibilità che l’agricoltura ha aperto in questi ultimi anni – ha evidenziato Luciana Pedroni – consentendo a sempre più donne di esprimere la loro imprenditorialità, creatività e abilità apportando spesso un nuovo vigore alle aziende agricole, innovando processi produttivi o percorsi di mercato».
«Oggi sono principalmente le donne che hanno colto le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Alessandro Corchia – direzionando l’azienda verso le vendite dirette, l’agriturismo, le attività educative e didattiche e aprendosi ad un maggior coinvolgimento sociale. Le nostre dirigenti di Donne Impresa ne sono un esempio virtuoso di cui tutta la Coldiretti va orgogliosa».