Maurizio Croci, direttore tecnico di Croci Costruzioni srl di Piacenza e amministratore di società del gruppo, è il nuovo Presidente di ANCE Emilia-Romagna. Lo ha eletto questa mattina l’Assemblea regionale dei costruttori edili, riunita nella sede di via Parri a Bologna. Croci succede all’ingegnere modenese Stefano Betti, in carica dal 2016 per due mandati e da giugno scorso impegnato anche come Vicepresidente di ANCE nazionale.
Nato a Carpaneto Piacentino, 60 anni, Maurizio Croci è imprenditore di terza generazione. L’azienda di famiglia è nata negli anni Venti del secolo scorso e si è evoluta sviluppando grandi competenze nell’ambito tecnologico costruttivo per i nuovi interventi ma anche nel campo delle ristrutturazioni, risanamento e recupero dell’esistente. Ha realizzato importanti opere in diversi settori: dalle abitazioni alla manutenzione degli ospedali e delle scuole, dalle opere di urbanizzazione ai fabbricati commerciali e industriali, dalla ristrutturazione al restauro scientifico di fabbricati vincolati.
Maurizio Croci, che resterà in carica fino al 2025, ha ricoperto la carica di presidente di ANCE Piacenza dal 2012 al 2013 e dal 2019 ad oggi. È stato Vicepresidente di Confindustria Piacenza dal 2013 al 2020 e componente del Consiglio generale di ANCE nazionale.
L’Assemblea dei costruttori edili ha anche eletto Vicepresidenti Franco Sassi e Leonardo Fornaciari e ha confermato tesoriere Paolo Martinelli.
Franco Sassi, forlivese, è amministratore dell’azienda Technologica di Predappio. È Presidente di ANCE Forlì-Cesena dal 2019 e dal 2020 componente del Consiglio generale di ANCE Nazionale.
Leonardo Fornaciari, bolognese, è titolare dell’Impresa Tredilbologna. Da febbraio 2022 è Presidente di ANCE Emilia. Paolo Martinelli, direttore tecnico della Martinelli Costruzioni srl di San Giovanni in Persiceto (BO), e stato Presidente di ANCE Ferrara dal 2010 al 2016.
Il neopresidente Croci, ricevendo l’incarico dall’Assemblea dei costruttori, ha sottolineato che “sarà necessario aggiornare il Prezziario regionale entro l’anno, visti non solo gli aumenti dei prezzi dei materiali ma anche i rincari dovuti all’energia, per evitare che i cantieri delle opere pubbliche si fermino, compresi quelli della ricostruzione del sisma. Sul fronte PNRR, le risorse destinate alla nostra regione che incrociano il settore delle costruzioni sono oltre 5 miliardi. Ma dal nostro osservatorio riscontriamo ancora il persistere di alcune criticità, innanzitutto la capacità amministrativa degli enti titolari degli investimenti, chiamati ad uno sforzo senza precedenti per provvedere alla progettazione delle opere e alla pubblicazione dei relativi bandi di gara. Queste difficoltà, unite agli extra costi dei cantieri, rischiano di minare l’effettiva realizzazione del Piano”.