Cna e Unindustria consegnano alle imprese meccaniche bolognesi, grandi e piccole, un progetto per migliorare i rapporti tra committenti e fornitori, dare margini di sviluppo al comparto e ridurre la necessità di delocalizzazioni produttive.

Le due associazioni e alcune imprese associate della filiera della meccanica hanno infatti concluso un progetto per rendere più efficace la relazione tra azienda committente e fornitrice, in particolare sui temi della qualità e della logistica. Perchè, si spiega in una nota, “in un mercato
sempre più globale e competitivo, è fondamentale che grandi e piccole imprese facciano squadra trovando insieme le migliori
strategie per garantire un prodotto e un servizio di qualità sempre più elevata e a costi competitivi”.

Protagoniste: Calzoni, Carpigiani, Corazza, Ducati, Ima e Samp, insieme alle loro fornitrici Alfa, Gualandi, B.Giovannini, LaCo, Ma, Meccanica
Grandi, Posa Giovanni, Silmac, Verlicchi.
Il progetto è stato pensato e realizzato da Unindustria e Cna, col supporto di un’analisi svolta da consulenti del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia. Il loro studio ha dimostrato che la partnership tra imprese committenti e fornitrici nella filiera della meccanica bolognese da tempo ha raggiunto livelli di eccellenza, ma soprattutto che è in grado
di “reggere la sfida della delocalizzazione”. Sono già state avviate esperienze di successo in cui le imprese più strutturate, pur avendo delocalizzato parti della produzione in oriente, hanno aumentato la collaborazione coi subfornitori
bolognesi. Questi ultimi infatti curano la parte finale delle lavorazioni proveniente dall’Oriente, quella che richiede le maggiori competenze tecnologiche. Questa esperienza, promossa da
Ima a Shanghai, ha coinvolto le fornitrici LaCo, Silmac e Iema.

L’analisi di Cna e Unindustria ha individuato alcuni fattori per migliorare ulteriormente il rapporto committente-fornitore. E’ importante, hanno suggerito ad esempio gli esperti del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia, che la committente renda trasparenti al fornitore i
bisogni dei clienti finali e le certificazioni su processi e prodotti che questi richiedono. In questo modo, per i fornitori diventa più semplice garantire ai committenti un prodotto e un
servizio di qualità ancora più elevata, capace di incorporare l’esigenza del cliente finale. Altri ambiti di miglioramento riguardano la gestione dei picchi di produzione, evitando all’impresa fornitrice improvvise accelerazioni alternate a fermi del lavoro e garantendo così maggiore efficienza produttiva e miglioramento del rispetto dei tempi di consegna. Allo stesso tempo, il fornitore deve garantire la rintracciabilità della
materia prima e delle lavorazioni effettuate, una esigenza sempre più richiesta dal mercato.
Insieme, committenti e fornitori devono poi condividere tecniche e documenti per misurare la qualità, rendendo più
facile individuare i modi per ridurre costi, tempi e difetti de prodotti. Un capitolo è stato dedicato alla logistica per trovare sistemi più efficaci e meno costosi di consegna e ritiro merci. I trasporti infatti sono una voce importante nel capitolo “costi” per imprese grandi e piccole. I consulenti hanno consigliato il metodo del “corriere distrettuale” che, a orari
concordati, ritira e consegna non solo per una singola impresa, ma per un gruppo. Dopo questo progetto, Unindustria e Cna hanno allo studio uno collaborazione, sempre nel campo della meccanica,
in vista del prossimo bando da 220 milioni di euro sul Made in Italy, previsto dal progetto “Industria 2015”.