Aziende accessibili alle persone con disabilità: è un adempimento che le imprese devono rispettare entro il prossimo settembre 2023, altrimenti rischiano sanzioni.
Per evitare che le aziende vengano punite, ma soprattutto per evitare che le persone con disabilità siano penalizzate, la Cna si impegnerà:
- nell’informare le imprese associate degli adempimenti previsti dalle “Linee Guida per la visitabilità degli edifici aperti al pubblico”
- nel mettere a loro disposizione consulenti tecnici per verificare se sono in regola o meno con questi adempimenti e come intervenire per adeguarsi
- nel creare convenzioni con imprese artigiane associate per la realizzazione delle opere di adeguamento necessarie.
È l’impegno preso da Cna Bologna con la firma messa questa mattina al protocollo d’intesa con le associazioni Rete per l’Autonomia – Aps e Uildm Bologna (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Le “Linee guida per la visitabilità degli edifici aperti al pubblico” sono un allegato del nuovo Regolamento Edilizio del Comune di Bologna e sono già pienamente in vigore. L’obiettivo è quello di rendere fruibili, a tutti, i luoghi del commercio, della cultura e della socialità, in linea con quanto richiesto dalla normativa nazionale e dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Per quanto riguarda le aziende Cna, le “Linee guida” coinvolgono soprattutto gli esercizi per la somministrazione di bevande, gli esercizi commerciali e i laboratori artigianali con vendita al dettaglio. Ma sono interessati anche sportelli bancari, uffici postali, strutture ricettive, farmacie, ambulatori, sedi associazioni, luoghi dedicati allo sport-cultura-istruzione-culto.
Le “Linee guida” richiedono a tutti gli esercizi commerciali e ai laboratori artigianali, anche già esistenti, di raggiungere entro la scadenza un livello minimo di “visitabilità”, cioè di eliminare almeno le eventuali barriere all’ingresso del locale, ad esempio trasformando un gradino in una rampa. Il documento contiene poi altre indicazioni utili a raggiungere una piena accessibilità, ad esempio riguardo alla fruibilità dei servizi igienici o alla disposizione degli arredi (banconi, tavoli, pavimentazioni, porte, complementi di arredo come appendiabiti, campanelli ecc.).
Il testo prevede alcune facilitazioni per chi vuole rendere più accessibile la propria attività, ad esempio l’esenzione dalla tassa di occupazione del suolo pubblico per le rampe. Oppure la possibilità di tenere sul marciapiede rampe non più lunghe di 50 centimetri anche senza chiedere autorizzazioni, se lo spazio rispetta alcuni requisiti dimensionali.
A fronte delle semplificazioni, a tutti i titolari di luoghi aperti al pubblico è richiesta la realizzazione entro settembre 2023 di un adeguamento dell’accessibilità dell’ingresso del locale, individuato secondo appositi criteri, salvo casi di assoluta impossibilità tecnica. Una delle principali novità delle “Linee Guida” è che l’ostacolo all’accessibilità non viene segnalato solo dal cittadino, ma l’ente pubblico esegue verifiche a prescindere dalle segnalazioni.
I firmatari del protocollo si impegnano dunque a promuovere la conoscenza e l’applicazione delle “Linee Guida”:
- Cna trasmetterà ai propri associati una comunicazione in merito agli adempimenti richiesti allegando il “Vademecum sulle Linee Guida” prodotto in collaborazione con Rea e Uildm Bologna.
- Cna attraverso la propria società Sametica, specializzata in servizi sull’ambiente e la sicurezza, fornirà un supporto tecnico alle imprese per la verifica dei requisiti, un supporto per l’individuazione delle misure di adeguamento e dove necessario l’attività di progettazione e redazione della documentazione di legge per la realizzazione degli interventi. Questa attività sarà svolta dai tecnici di Sametica con la consulenza dei tecnici esperti in “accessibilità” delle Associazioni Rea e Uildm.
- Cna creerà partnership e convenzioni con le imprese artigiane associate per la realizzazione delle opere di adeguamento ai criteri delle Linee Guida
- Infine Cna fornirà il Vademecum ai destinatari dell’obbligo ed in occasione di divulgazione sul tema
- Rea e Uildm indicheranno sui propri canali informativi la disponibilità dei servizi offerti da Cna Bologna
“Quella di oggi è una firma molto importante, nell’interesse non solo dei nostri associati, ma di tutte le persone con disabilità che potrebbero trovare impedimenti all’accesso di esercizi e laboratori artigiani. Vorremmo che non fosse solo un’iniziativa di Cna, ma che tutti i settori interessati alle Linee Guida procedessero con le stesse modalità – commenta Dario Budetti, Presidente Cna Federmoda Bologna e Componente della Direzione Cna Bologna -. È dal 1989 che ci sono norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma la strada da fare è ancora lunga per una completa accessibilità di tutti i luoghi della città. Siamo convinti che la sensibilità di artigiani e piccole imprese sia molto elevata e che la piena accessibilità sia una caratteristica diffusa. Però potrebbe essere che molte aziende non siano pienamente a conoscenza degli adempimenti, quindi sia necessaria un’opera di informazione. A cui seguirà se necessaria un’attività di consulenza tecnica che Cna è in grado di fornire con la sua società Sametica. Infine Cna può sfruttare il suo essere network di imprese e così se un nostro associato ha bisogno di aggiungere
una rampa, sistemare una porta o un impianto, può rivolgersi ad un altro associato Cna che lo agevola a livello di costo e disponibilità. In questo modo Cna dimostra di essere una associazione sensibile, che fa rispettare gli adempimenti, dotata delle opportunità tecniche perché le leggi possano essere rispettate”.
“Siamo felici che Cna abbia deciso di contribuire a un cambiamento che potrà avere un grande impatto sulla vita delle persone con disabilità – aggiungono Rea e Uildm Bologna –. Molti non sanno che un semplice gradino di pochi cm blocca completamente chi si muove con una carrozzina, specialmente se elettrica. Stimiamo che a Bologna più del 70% dei luoghi del commercio e della socialità abbiano almeno un gradino all’ingresso. Per noi è come se quei luoghi non esistessero: uscire per un aperitivo o per comprare il pane significa pianificare attentamente dove andare, e scegliere tra i pochi luoghi che ci sono ‘concessi’, magari lontani da casa. Eppure spesso si tratta di ostacoli eliminabili con lavori di piccola entità: grazie alla collaborazione dei tecnici di una rete associativa (ANMIC, AIAS Bologna, La Skarrozzata, Architetti di Strada) e ora anche di Cna, speriamo sia sempre più semplice abbattere le barriere. Gli esercenti possono accedere fin d’ora alla consulenza delle associazioni scrivendo a reteperlautonomia@gmail.com”.