E’ stata Caterina Caselli la
testimonial dell’ incontro modenese per la giornata nazionale
dell’ Airc dedicata alla ricerca sul cancro. Alla Camera di
commercio l’ex cantante, ora manager discografico, ha raccontato
il caso di un amico e collega di Monaco di Baviera,
collaboratore della casa discografica, a cui qualche anno fa e’
stato diagnosticato un carcinoma squamoso.
”Si e’ affidato ai
medici, con piena fiducia, ed e’ stato curato con i metodi che
la ricerca ha messo a disposizione. Ebbene, da due anni il male
e’ sotto controllo”, ha detto Caterina Caselli, ritrovando in
questo episodio le parole chiave della giornata: ”ricerca e
umanesimo”.
Nella sua relazione, il professor Sergio Ferrari del
Dipartimento di Scienze biomediche dell’universita’ di Modena e
Reggio ha ricordato che la ricerca genetica permettera’ di
sviluppare farmaci antitumorali che non colpiscano
indiscriminatamente tutte le cellule, ma solo quelle
neoplastiche. Anche a Modena e’ possibile svolgere l’analisi
genica, con 50 test specifici. Ma sarebbe troppo oneroso per il
sistema sanitario effettuare questa analisi su vasta scala:
sarebbe peraltro consigliato svolgere i test per chi ha
manifestato un rischio a monte, ovvero un’ ereditarieta’
familiare del tumore. ”L’analisi genica, tuttavia, deve essere
solo l’avvio di un percorso sanitario completo, con esami,
controlli e accertamenti ripetuti”, ha sottolineato. Sull’
importanza della prevenzione si sono soffermati anche il prof.
Alberto Giannetti, dermatologo, e Antonio Pinna, responsabile
del Centro trapianti. Pinna, in particolare, ha rimarcato che
gia’ una colonscopia all’anno per ogni persona potrebbe essere
un modo efficace per scoprire precocemente i tumori dell’
intestino: ”Meglio 45 minuti di fastidio prima, che gravi
problemi dopo”.