BolognaFiere ha presentato oggi a Interzoo, il Salone Internazionale dedicato al mondo degli animali d’affezione che si svolge ogni due anni a Norimberga, la ventesima edizione di Zoomark International (BolognaFiere, 15-17 Maggio 2023), insieme ai dati del Rapporto Assalco-Zoomark 2022 e dell’indagine BVA-Doxa, che fotografano un’Italia sempre più a misura di pet.
A presentare l’evento leader internazionale dedicato al Pet Food e al Pet Care, che si svolge in Italia negli anni dispari, il Direttore Generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone, l’Exhibition Manager Luisa Bersanetti, la Sales Manager Pascale Sonvico, accanto ai vertici di Interzoo: il CEO Gordon Bonnet e Rowena Artz, Head of Exhibition.
L’Italia è seconda solo alla Russia per numero di animali da compagnia posseduti. Nel 2021, Euromonitor ha stimato la loro presenza in 64,769 milioni di esemplari. I pet più presenti in Italia sono i pesci che, con 29,9 milioni, rappresentano poco meno della metà del totale degli animali d’affezione attestati nelle famiglie italiane. Quasi 19 milioni sono i cani e i gatti, con entrambe le popolazioni in aumento. Euromonitor ha calcolato, inoltre, 12,88 milioni di uccelli, mentre i piccoli mammiferi e i rettili sono stimati rispettivamente in 1,8 e 1,36 milioni.
Nelle famiglie con bambini in età 0-14 anni la presenza sia di cani che di gatti è superiore di ben 11 punti percentuali rispetto alle famiglie senza bambini.
In modo altrettanto evidente è emersa una maggior presenza nelle famiglie con bambini anche per gli altri animali da compagnia. Analizzando nel dettaglio i dati e incrociandoli tra di loro, gli animali da terrario e i piccoli mammiferi sono più diffusi tra gli intervistati più giovani, ovvero quelli appartenenti alla fascia d’età 35-49 anni. Se invece si considera la provenienza geografica, rispetto alla media dei dati si rileva una preponderanza di proprietari di uccelli localizzati nel Sud Italia, mentre gli animali da terrario sono più diffusi al Nord Est e al Centro.
L’incremento di adozioni di cani e gatti, registrato a partire dal termine del primo lockdown del 2020 per attutire lo stress, prendendosi cura di un animale da affezione, ha generato un aumento consistente del numero di famiglie acquirenti di alimenti per cani e gatti, che ha raggiunto 12,2 milioni: circa 1 milione di famiglie in più rispetto allo scorso anno, per lo più giovani e di condizione socio-economica medio-alta. Queste famiglie hanno raggiunto il 46,9% sul totale universo delle famiglie italiane (+3,4 punti rispetto lo scorso anno).
L’87% dei proprietari è convinto che il pet migliori il sistema immunitario delle persone, essendo un elemento socializzante e in grado di contribuire alla salute psicofisica del possessore, anche anziano. Alta la richiesta di regole più stringenti (82%) per la cura e la tutela animale e di pene più severe (89%) per chi commette reati in danno agli animali.
Il mercato dei prodotti per l’alimentazione di cani e gatti in Italia – canale Grocery, Petshop Tradizionali, Catene Petshop – ha sviluppato un giro d’affari di 2.419,4 milioni di euro per un totale di 658.467 tonnellate vendute. Il mercato, a partire dal 2020, primo anno di emergenza Covid, ha mostrato una progressiva accelerazione della crescita già in atto, con un incremento del fatturato complessivo del +7,1% e dei volumi del +5%.
Considerando anche i canali emergenti, ovvero i Petshop GDO e il canale On Line (rilevato da IRI), il mercato dei prodotti per l’alimentazione dei cani e gatti in Italia ha avuto nel 2021 un giro d’affari di 2.533,4 milioni di euro (+8,4%) per un totale di 682.191 tonnellate vendute (+5,9%).
Il Medico Veterinario si è affermato come il principale influencer dei proprietari di animali da compagnia italiani, dall’alimentazione alla prevenzione di parassiti, dall’igiene al comportamento, dallo svezzamento all’invecchiamento. Al Veterinario si ricorre sempre più spesso anche per consigli non strettamente sanitari come i trattamenti di pulizia, la toelettatura, gli accessori e i giochi.
Il 91% dei proprietari ha un Veterinario di fiducia. Il 94% di loro dichiara di seguire fedelmente le prescrizioni del proprio Veterinario su salute, cure e benessere del loro pet e sempre più spesso (81%) per patologie alimentari che richiedono correzioni nutrizionali e una dieta veterinaria mirata.
Qualità, professionalità e servizi giustificano la spesa veterinaria per il 56% dei proprietari; scende a quota 34% la percentuale dei proprietari che non si riconosce nel rapporto di valutazione “qualità-prezzo”. Il 93% dei proprietari fa attenzione alle qualifiche del professionista e alla qualità della struttura in cui opera, dando sempre più importanza sia ai titoli di formazione specialistica avanzata che alle certificazioni di qualità. Le consulenze specialistiche offerte dai Medici Veterinari sono l’83% delle attività di consulenza, fra le quali è prevalente la consulenza di tipo comportamentale.
Il pet food è consigliato dal 97% dei Medici Veterinari italiani. L’86% dei Veterinari ritiene che l’alimentazione più sicura sia quella industriale preconfezionata. Il 20% delle strutture veterinarie italiane offre un servizio di “pet corner” per la dispensazione diretta di alimenti prescritti al cliente. Fra le ragioni di questa ridotta attività prevalgono ragioni organizzative e logistiche (76%), mentre la presenza di un punto vendita nelle vicinanze pesa per il 13%. La scelta delle sole preparazioni casalinghe è crollata al 7% (era al 18% dieci anni fa), in via di abbandono soprattutto fra i proprietari di gatti.