Il bando nazionale per le attività di accoglienza diffusa porterà a Modena una trentina di posti in più, che si affiancheranno temporaneamente ai tradizionali percorsi di accoglienza Cas e Sai, per l’accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra. “Un dato positivo ma per rispondere davvero ai numeri di questa emergenza umanitaria serve uno sforzo straordinario sulle reti tradizionali coordinate dalle Prefetture per conto dello Stato centrale”, ha commentato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli durante l’informazione sull’emergenza ucraina al Consiglio comunale di giovedì 12 aprile.
Complessivamente il bando del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ha individuato 29 soggetti proponenti e 17mila posti autorizzati su tutto il territorio nazionale. Inoltre, da alcuni giorni, la Protezione Civile Nazionale, ha pubblicato online una nuova pagina interattiva, consultabile da tutti, con i dati sugli ingressi in Italia e le richieste di protezione temporanea e contributi di sostentamento: per Modena risultano, al 5 maggio, 1.591 richieste di protezione temporanea e 490 di contributo di sostentamento.
Aprendo l’intervento, il sindaco ha sottolineato soprattutto che dopo “drammatiche distruzioni e sofferenze, ancora non ci sono tavoli diplomatici ufficiali dove la parola pace si possa tramutare in concrete trattative tra le parti. Servono dei negoziati veri – ha insistito – che portino ad un accordo e i grandi paesi europei, di cui l’Italia fa parte, devono lavorare in questa prospettiva”.
Ad oltre due mesi dall’inizio del conflitto, le dimensioni dell’emergenza umanitaria registrano 5,9 milioni di persone in fuga dal paese (oltre a 7,7 sfollati interni all’Ucraina e a 15 milioni bloccati nelle zone di guerra) di cui oltre 112mila giunte in Italia; in Emilia-Romagna le presenze registrate sono oltre 24mila.
Il sindaco ha spiegato che la Regione Emilia-Romagna ha aggiornato a lunedì 16 maggio la prossima riunione del Comitato Interistituzionale sull’emergenza ucraina: il presidente Bonaccini, in qualità di Commissario all’Emergenza, coordinerà Comuni, Province, Prefetture e tutto il sistema di Protezione Civile.
Sul territorio comunale anche la scorsa settimana il sindaco ha invece convocato il Tavolo permanente di confronto con le associazioni e la rete del volontariato sociale coinvolto nella prima accoglienza.
Per quanto riguarda il territorio dell’intera provincia, i dati aggiornati all’11 maggio parlano di 3.179 persone segnalate dalla Questura di Modena o da altri Commissariati, di cui circa il 50 per cento sono minori. In particolare, al Centro Stranieri del Comune di Modena si sono rivolti 766 persone di cui 447 minori. Nei Cas sono state accolte 133 persone a fronte delle 255 richieste giunte alla Prefettura, mentre le accoglienze effettuate dal Comune di Modena sono state 148 di cui 34 in corso.
Prosegue inoltre la collaborazione con Caritas per l’accoglienza in famiglia su casi specifici e sono circa 300 i nuclei familiari che usufruiscono regolarmente dell’Emporio Portobello per beni alimentari e di prima necessità.
Sul fronte dell’inserimento scolastico, sono 322 i bambini e ragazzi ucraini che complessivamente sono transitati dai due sportelli comunali aperti a Memo e settore Istruzione o che si sono recati direttamente agli Istituti comprensivi. A fronte di 121 bambini e ragazzi ucraini per i quali è stato richiesto l’inserimento scolastico, 83 frequentano già le scuole. In particolare, dei 79 quelli che hanno presentato richiesta presso gli sportelli comunali, ad oggi sono stati effettivamente inseriti 21 bambini alla scuola d’infanzia, 22 alla primaria, 6 alle medie e 3 alle superiori. Le ulteriori 42 richieste giunte direttamente a Istituti comprensivi e superiori si sono già tradotte nell’inserimento di 15 ragazzi alle primarie, 6 alle medie e 5 alle superiori.
“L’amministrazione comunale sta sostenendo gli inserimenti organizzativamente ed economicamente – ha sottolineato il sindaco Muzzarelli – e in particolare il settore Istruzione mette a disposizione ore di mediazione culturale aggiuntive in tutte le scuole che hanno accolto bambini provenienti dalla Ucraina”. Mentre, per quanto riguarda le attività estive, si è in attesa del provvedimento regionale che dovrebbe destinare risorse suddivise tra i Comuni in base ai numeri dei ragazzi ucraini giunti nei diversi territori. In ogni caso, il settore Istruzione si è accordato i gestori affinché in ogni centro estivo vi siano posti in parte sostenuti dal contributo regionale.