“Non ci può essere Italia, come oggi la conosciamo e viviamo, senza 25 Aprile”. È il messaggio che arriva chiaro dal cuore di Mirandola, da quella piazza Costituente in cui oggi in tanti si sono ritrovati per celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’oppressione nazifascista.
Assente il sindaco, per positività al covid, alle celebrazioni di questa mattina hanno preso parte la Vicesindaco, membri della Giunta e del consiglio comunale. Ad aprire la giornata, l’omaggio dell’Amministrazione, unitamente al Gonfalone comunale ed ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche, presso il monumento ai caduti nel cimitero cittadino, a ricordo di quanti versarono il loro sangue per la libertà.
Il secondo momento invece si è tenuto in piazza Costituente. Molti i cittadini che hanno voluto partecipare alla ricorrenza dell’importante festa che, come ricordato dai rappresentanti dell’Amministrazione comunale, si celebra quest’anno con il cuore sospeso e lo sguardo rivolto a ciò che da settimane, si sta consumando alle porte dell’Europa e che le nazioni che si definiscono baluardo di democrazia non possono ignorare. Perché attraverso la lotta del popolo ucraino per la vita e il futuro del proprio paese, si rivive l’importanza e il valore civile che ha e ha avuto il resistere all’oppressione. Seppur in un contesto diverso, le vicissitudini ucraine richiamano all’importanza del ruolo della lotta di Liberazione nell’ambito della seconda guerra mondiale e, più in generale, nella storia del nostro Paese: lo spartiacque che ha portato all’unanime riconoscimento del fatto che dittatura e prevaricazione non possono che condurre alla catastrofe, all’orrore, alla distruzione totale e che la democrazia, pur perfettibile, è invece l’unico sistema che crea un ‘riparo’ e un futuro per tutti.
Quella democrazia per la cui nascita, il contributo delle donne nel biennio di guerra 1943-45 è stato fondamentale. Ed in proposito ci si è voluti soffermare sull’importanza del valore delle partigiane mirandolesi cadute per la libertà, anche in tanti casi tra atroci sofferenze.
Gli applausi dei molti cittadini intervenuti non sono mancati ad incorniciare gli interventi. Così come la musica della Filarmonica cittadina, che ha voluto celebrare il 77esimo anniversario della liberazione sulle note dell’Inno d’Italia, quelle del Piave e dell’Inno d’Europa e di Bella ciao.
Data la ricorrenza, l’Amministrazione comunale ha provveduto nei giorni immediatamente prima al 25 aprile, di ornare con fiori i cippi e le lapidi commemorative posti sul territorio mirandolese di quanti sono caduti per la libertà.