Non c’è solo il problema della disponibilità e del costo delle materie prime a gettare ombre sul futuro della filiera dell’edilizia, ma anche quello dei bonus. Infatti, il recente decreto approvato dal Governo per sbloccare il mercato dei crediti legati ai bonus edilizi non sta producendo gli effetti attesi: il sistema bancario e Poste Italiane mostrano rigidità ingiustificate dalla normativa nell’acquisto di crediti, introducendo criteri e procedure penalizzanti soprattutto nei confronti di micro e piccole imprese.
“Tutto questo – sottolineano Luca Giovanelli ed Alice Guidetti, presidenti rispettivamente di Cna Costruzioni e Cna Installazioni Impianti di Modena – rende impossibile per le imprese smobilizzare i crediti e in molti casi spinge i clienti a rinunciare ai lavori. Ecco perché è necessario un intervento vigoroso, da parte del governo, nei confronti del sistema degli intermediari finanziari per riattivare in modo efficace il mercato della cessione dei crediti d’imposta. Intervento che non avrebbe nessun costo per la collettività”.
Tra questi interventi, il primo è la proroga di almeno 30 giorni del termine oggi fissato al 7 aprile per l’invio delle comunicazioni delle opzioni relative alla cessione dei crediti fiscali previste per le spese sostenute nel 2021, e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020. L’eccessiva prudenza nelle cessioni del credito da parte del sistema bancario ed i ritardi dell’Amministrazione finanziaria (l’Agenzia delle Entrate non ha ancora aggiornato la piattaforma per l’invio delle comunicazioni) stanno mettendo in serio pericolo l’esistenza stessa di numerose imprese artigiane della filiera delle costruzioni che si sono adoperate ad anticipare ai clienti gli incentivi pubblici, con riflessi negativi sul funzionamento dei bonus edilizi.