Un bambino di soli due anni che aveva inalato un’arachide, è stato salvato sabato sera al Santa Maria Nuova grazie alla perizia di un team medico e infermieristico composto in emergenza.
Sabato verso le ore 22 il piccolo é giunto in Pronto Soccorso per sospetta inalazione di una nocciolina. Il bimbo era stato portato in ospedale dai familiari perché faticava a respirare.
Si è capito subito che la situazione sarebbe andata peggiorando. La Pediatria dell’Arcispedale si è mossa in maniera tempestiva contattando a casa i professionisti, in quel momento fuori servizio, degli staff della Pneumologia Interventistica e dell’Anestesia e Rianimazione, i cui operatori hanno dato disponibilità ad accorrere immediatamente in ospedale per procedere a un intervento di disostruzione.
L’arachide era incuneata nel tronco intermedio del sistema bronchiale destro e aveva occluso lo spazio respiratorio afferente ai due terzi del polmone di destra, generando un quadro severo e a rischio di ulteriore peggioramento. Utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili in Pneumologia, inclusa una sonda speciale dotata di una punta che congelandosi consente che un corpo estraneo con cui viene a contatto si attacchi ad essa, l’intervento eseguito in emergenza è andato a buon fine. Il bimbo è già stato dimesso.
L’equipe formatasi in emergenza e supportata da uno staff di infermieri della sala operatoria e di medici afferenti alla struttura di Anestesia e Rianimazione diretta dalla dottoressa Carrese Cirillo Annunziata, era composta dal direttore della Pneumologia dottor Nicola Facciolongo, dal responsabile della Pneumologia Interventistica dottor Roberto Piro, dallo Pneumologo Matteo Fontana, dall’Anestesista Elisa Iannella e dall’infermiera Nunzia Scialò.
“Siamo contentissimi che tutto sia andato per il meglio – spiega il dottor Piro –. Quello che è accaduto ci spinge ancora una volta a fare un appello a genitori, nonni e parenti sul fatto di non offrire ai bimbi piccoli frutta secca o altri alimenti che per forma, consistenza o dimensioni possano essere a rischio di inalazione. Se gli alimenti non sono adatti o non sono stati tagliati nel modo corretto, il pericolo è sempre dietro l’angolo.”
Il direttore del Presidio ospedaliero provinciale, dottor Giorgio Mazzi, ha rivolto i suoi complimenti alla squadra di medici e infermieri: “Ringrazio tutto il team di professionisti intervenuti tempestivamente per affrontare un caso complesso e potenzialmente a rischio di gravi conseguenze. Ancora una volta gli operatori coinvolti hanno confermato il loro valore, nell’effettuazione di una procedura difficile sotto il profilo tecnico e di grande coinvolgimento emotivo, stante la giovanissima età del paziente”.