Stato
sociale, infrastrutture e sicurezza. Sono le parole d’ ordine
del Bilancio di previsione 2002 della Regione Emilia-Romagna
presentato ai giornalisti dal presidente Vasco Errani e dall’
assessore alle finanze Flavio Delbono.
770 miliardi in piu’ per gli
investimenti nel triennio 2002-2004 concentrati su casa,
sicurezza del territorio, infrastrutture e politiche sociali che
verranno finanziati con l’ emissione di bor (obbligazioni
regionali) per circa 400-450 mld e per il resto con l’
accensione di mutui ed autofinanziamento.
E’ questo uno dei dati principali del bilancio di previsione
2002 e pluriennale 2002-2004 che e’ stato approvato oggi dalla
Giunta regionale e che andra’ all’ esame del Consiglio entro
Natale.
Ma fra i dati positivi del documento, illustrato ai
giornalisti dal presidente Vasco Errani e dagli assessori
Giovanni Bissoni (sanita’) e Flavio Delbono (finanze) c’e’ non
solo la conferma che non ci sara’ aumento delle pressione
fiscale (nessun aumento quindi dell’ addizionale Irpef) o l’
introduzione di nuovi ticket, ma anzi un calo dell’ Irap dal
4,25% al 3,5% per le coop sociali e per le onlus con un
provvedimento ad hoc approvato nella stessa seduta dalla Gunta.
Le entrate per il 2002 – ha spiegato Delbono – ammonteranno a
8628 mln di euro (un po’ meno di 17 mila mld di lire). Il
bilancio ha dovuto tenere conto del patto di stabilita’ che
prevede un aumento del 4,5% delle risorse, rispetto alle spese
impegnate nel 2000, che deriveranno per il 65,88% da tributi
regionali e da compartecipazioni a tributi erariali. Andando a
considerare le singole voci, ci saranno 50 mld di risparmi fra
personale (stanno uscendo circa 45 dirigenti), economato e
rinegoziazione mutui. Per gli assessorati salgono gli
stanziamenti 2002 (parte corrente e investimenti) per le
politiche sociali (da 171 a 250), per la mobilita’ ed i
trasporti (da 803 a 1485), per la difesa del suolo (da 511 a
762), per la scuola e lavoro (da 655 a 684, di 16-17 mld per il
diritto allo studio), per le politiche abitative (da 359 a 400)
e per l’ agricoltura (da 620 a 680).
Delbono ha osservato che nella emissione dei bor (e’ di
questi giorni la valutazione positiva sulla solidita’
finanziaria della regione di due dei maggiori istititi di
rating) si cerchera’ di coinvolgere gli enti locali rispetto ai
quali la regione potra’ svolgere svolgera’ il ruolo di
”banca”.
Un discorso a parte riguarda la sanita’ per la quale il
bilancio 2002 prevede entrate per 9622 mld che pero’ saliranno –
ha ricordato Bissoni – ad oltre 10 mila grazie al decreto 347
approvato ieri al Senato. In quel provvedimento c’e’ l’ aumento
previsto del fondo sanitario per il triennio. Resta quindi
confermata per il 2001 la chiusura con un decifit di soli 52 mld
che sara’ a carico delle diverse asl – ha detto l’ assessore –
mentre per il prossimo anno la prospettive e’ quella di un
sostanziale equilibrio (per questa ragione non ci saranno
ticket) e la possibilita’ di sviluppare i processi di
riorganizzione. Ma l’ Emilia-Romagna non dovra’ nemmeno
introdurre modifiche di rilievo al proprio sistema di
prestazioni sulla base delle Linea Essenziali di Assistenza che
verranno dettate alle Regione dal provvedimento a cui sta
lavorando il ministero della salute e che dovrebbe essere pronto
a breve. Novita’ positive per gli investimenti in materia di
sanita’ (infrastutture e dotazioni tecnologiche) dai fondi ex
art.20 della finanziaria ’88. La divisione dell’ ultima tranche
non e’ stata ancora fatta, ma per la Regione – ha riassunto
Bissoni – dovrebbero arrivare nel prossimo triennio circa 250
mld che dovrebbero permettere un sostanziale equilibrio fra
fondi e fabbisogno per l’ innovazione.