Venerdì 26 novembre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Libri sacri. Fondamenti teologici e interpretazioni culturali nelle religioni ideato dal Centro Studi Religiosi. Paolo Scarpi presenta la conferenza dal titolo I libri di Orfeo. Scrittura, sapienza e pratica religiosa nell’orfismo

Paolo Scarpi ha insegnato Storia delle religioni presso l’Università di Padova. Membro del comitato scientifico della rivista «Incidenza dell’antico», ha approfondito lo studio dei culti misterici nelle loro molteplici declinazioni e il ruolo del mito in Grecia e a Roma. Si è concentrato inoltre sul valore culturale dell’alimentazione, oltre che sulla sopravvivenza di temi esoterici tra antichità e modernità. Ha curato l’edizione italiana de I miti greci (Biblioteca) di Apollodoro (Milano 1996), Le religioni dei misteri (2 voll., Milano 2002) e La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto (2 voll., Milano 2009-2011). Tra i suoi scritti: Il senso del cibo. Mondo antico e riflessi contemporanei (Palermo 2005); Regalità e forme di potere nel Mediterraneo antico (a cura di, Padova 2007); Si fa presto a dire Dio. Riflessioni sul multiculturalismo religioso (Milano 2010); Ermetismo ed esoterismi. Mondo antico e riflessi contemporanei (a cura di, Padova 2013); Il corpo in scena. Tecniche, rappresentazioni, performance (a cura di, Padova 2018); La scelta vegetariana. Una breve storia tra Asia ed Europa (et al., Milano 2019).

In una realtà religiosa come quella greca, priva di canone, l’orfismo in quanto stile di vita divenne pervasivo proponendo modelli, ma senza imporsi. In questo modo l’astensione dalle carni o piuttosto la scelta vegetariana lo qualificarono come uno stile in opposizione con il tradizionale regime sacrificale, che culminava nel consumo di carne. Nondimeno l’orfismo non fu mai una “religione” e tanto meno una “religione esclusivista” decisa a imporsi sulle altre. L’orfismo afferma un’origine divina dell’uomo. Attraverso questa origine divina, che può permettere un rapporto non mediato con la divinità, l’orfismo ha rappresentato per la civiltà greca l’evasione dal mondano verso l’ultramondano e ha trovato nel dionisismo e nella possessione dionisiaca uno strumento efficace, finendo per sovrapporglisi in epoca postclassica. Sostenuta da una spinta escatologica, in parte anche soteriologica, questa evasione si realizzava per mezzo di purificazioni e di riti iniziatici – spiega Scarpi – attraverso cioè uno schema cultuale analogo alle cerimonie rituali misteriche, su cui soprattutto l’orfismo pare essersi innestato e la cui introduzione era tradizionalmente attribuita a Orfeo. Se l’orfismo non può essere propriamente detto un culto di mistero, interferì con quelli per produrre il suo tipico orientamento, opposto all’ideologia dominante delle città greche, e per dare vita alla sopravvalutazione dell’eschaton che tanto spazio ebbe a partire dall’età alessandrina.

A differenza degli altri culti greci, l’orfismo si appellava a un fondatore, Orfeo, annoverato tra i theologoi, insieme a Omero, Esiodo e Museo, nel quale si fondevano insieme l’immagine dell’eroe e del poeta e nello stesso tempo fu l’unica espressione religiosa dell’antichità greca a fondarsi sul libro o più esattamente sui libri attribuiti a Orfeo, che diventavano una vera e propria forma di concentrazione del sapere in cui si condensavano e fissavano la dottrina e la pratica rituale.

Ne scaturiva dunque un’opposizione al regime religioso della città, il quale invece si perpetuava tradizionalmente per via orale.

La conferenza si tiene presso la Fondazione San Carlo (Via San Carlo, Modena) con inizio previsto alle ore 17.30. L’ingresso è libero su prenotazione (effettuabile su www.fondazionesancarlo.it) fino a esaurimento posti (a richiesta si rilasciano attestati di partecipazione). Le conferenze saranno trasmesse in diretta web e successivamente potranno essere gratuitamente consultate sul sito della Fondazione. Attraverso i canali di streaming è possibile interagire in diretta con le conferenze inviando commenti e domande.

 

Per informazioni: tel. 059.421208 – csr@fondazionesancarlo.it