Occhio alla sicurezza stradale. E non importa se siamo in auto, a piedi o in bicicletta: l’attenzione deve essere massima, sempre e comunque. Lancia un monito generale U.Di.Con. Emilia-Romagna e lo fa concentrandosi su tutta la regione, Modena compresa, dove negli ultimi giorni il tema è tornato prepotentemente alla ribalta alla luce degli ultimi tristi fatti di cronaca. La stessa associazione ha in programma un convegno nazionale sulla tematica ( in programma il prossimo 19 novembre ) e ha lanciato alcuni spot radio ad hoc per alzare l’attenzione sui pericoli di una condotta indisciplinata.
“Prima di tutto – sottolinea U.Di.Con. – chiediamo all’amministrazione modenese un’attenzione ancora maggiore su alcuni quartieri della città, dove soprattutto la segnaletica orizzontale, a partire dalle strisce pedonali, ha bisogno di una pronta manutenzione. Al contrario, il rischio per i pedoni sarà sempre altissimo, specialmente quando cala il buio”.
Per quanto riguarda l’andamento, invece, l’associazione ha approfondito il trend degli ultimi anni. Secondo gli ultimi dati della Polizia locale di Modena, sono 1.344 gli incidenti rilevati dall’inizio dell’anno, di cui oltre 500 con feriti; sono i pedoni solitamente ad avere la peggio con vari incidenti ad esito mortale. Ma i pedoni non sono gli unici utenti deboli della strada. Se in oltre il 70 per cento dei casi gli incidenti hanno coinvolto vetture (1.947 in tutto), nella classifica dei veicoli più colpiti, subito dopo i mezzi pesanti (10%), ci sono le bici (8,1%), mentre ciclomotori e motocicli raggiungono insieme il 6%. Senza considerare il 2020, quando l’effetto lockdown ha determinato una drastica riduzione della circolazione e quindi degli incidenti, da alcuni anni il numero complessivo dei sinistri risulta essere in calo. Nel 2018 gli incidenti rilevati dalla Polizia locale di Modena sul territorio comunale furono 2.415 con 903 feriti; nel 2019 furono 2.250 con 856 feriti: un trend confermato anche a livello nazionale, effetto anche delle campagne di sicurezza stradale condotte a vari livelli. Ciononostante, il livello di mortalità è ancora alto e in Italia più che nel resto d’Europa (52,6 morti per milione di abitanti contro i 48,1 dell’Ue). Secondo gli stessi dati Istat, le strade dove avvengono più incidenti sono quelle urbane (73,8%) e le prime tre circostanze sono la distrazione alla guida (15,1%), il mancato rispetto della precedenza (13,8%), la velocità troppo elevata (9,3%) che spesso è correlata alle conseguenze più gravi.
“Non dimentichiamoci però – spiega il presidente regionale U.Di.Con. , Vincenzo Paldino – che non è solo l’automobilista a dover rimanere attento, anche circolando per strada a piedi, ma soprattutto in bicicletta e monopattino occorre prestare attenzione: troppo spesso, infatti, un ciclista disattento non contempla l’idea che le regole della strada valgono anche per lui, non solo per i veicoli a motore. Questo è un problema perché sono sempre di più i ciclisti a rimanere feriti o. purtroppo, a perdere la vita”.
Infine U.Di.Con lancia un appello sui monopattini, il cui uso sta crescendo esponenzialmente anche a Modena.
“La tanto attesa rivoluzione sulle norme che riguardano i monopattini non è arrivata – aggiunge Paldino -. Sia chiaro, nessuno ce l’ha con i monopattini. Anzi, il Governo ha fatto bene ad incentivarne l’acquisto come mezzo elettrico, ecosostenibile e pulito, ne abbiamo un gran bisogno sulle nostre strade, solo che l’utilizzo selvaggio, con poche regole e molto confuse ha portato a più danni che altro. Nonostante il pressing da varie forze politiche, la riforma del Codice della strada 2021, non introdurrà l’obbligo del casco. L’uso del casco per i monopattini sarà obbligatorio solo per i minori. Le novità non finiscono qui e, incredibilmente, invece di una stretta sull’uso del monopattino arrivano degli allentamenti. Il regolamento del nuovo Codice della strada 2021, contiene una ‘zona grigia’ che, di fatto, permette la circolazione dei monopattini su strade extraurbane secondarie come denuncia, l’Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale). Nel nuovo testo del dl ‘Infrastrutture’, che aggiorna l’art. 1 della Legge 27 dicembre 2019, è sparito infatti il comma che vietava l’uso del monopattino fuori dai centri abitati. In sua vece è comparso un ambiguo passaggio, probabilmente frutto di una ‘svista’, che mette, incredibilmente, nero su bianco che i monopattini potranno circolare ‘dovunque sia consentita la circolazione dei velocipedi’. Quindi vengono equiparati alle biciclette”.