Dallo spaccio di strada al traffico internazionale di stupefacenti: sembrano tematiche lontane dal nostro quotidiano, ma le recenti inchieste o i fatti di cronaca riportati dai giornali locali di Bologna dimostrano che il tema è quanto mai attuale. Ed è proprio questo l’argomento su cui si focalizza la XXII edizione del Premio letterario Franco Fedeli, promosso dal Siulp, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia, dedicato alla narrativa poliziesca, che torna in presenza e si svolgerà lunedì 15 novembre dalle ore 09.00 in Sala Borsa a Bologna.
Nel corso della mattinata, moderati dal giornalista Luca Boccaletti, sono previsti gli interventi di Alberto D’Onofrio, regista del film inchiesta “giovani e droga”; Elia Del Borrello, medico legale già responsabile del laboratorio di tossicologia forense dell’Università di Bologna, Massimiliano Rossi, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Conclude la sessione di lavori Felice Romano, segretario generale nazionale del Siulp. Ha annunciato la sua presenza anche il Questore di Bologna, Isabella Fusiello, alla quale sarà affidato un saluto istituzionale.
Ad arricchire la giornata la visione di una breve pillola del film inchiesta (documentario di RAI DUE) di Alberto D’Onofrio.
La giuria di 40 membri, presieduta dal Giuseppe Giliberti, professore dell’Università di Urbino e composta in maggioranza da appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma anche giornalisti, psicologi, avvocati e appassionati del genere noir/poliziesco, ha individuato tre autori finalisti:
Cristina Cassar Scalia con “L’uomo del Porto”
Francois Morlupi con “Come delfini tra pescecani”
Piergiorgio Pulixi con “Un colpo al cuore”
La cerimonia prevede anche la consegna di due menzioni speciali a Massimiliano Rossi, riferita all’edizione 2020, e Alberto D’Onofrio, per l’edizione 2021.
Il Premio Letterario è nato dall’idea di alcuni iscritti al SIULP di Bologna, proprio nell’ottica di apertura alla società, per stare “tra la gente”. Nel 1997, anno della scomparsa di Franco Fedeli, intitolarglielo fu ritenuto il modo più naturale per onorarne la memoria.
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