Le manifestazioni motoristiche a Modena sono di forte richiamo turistico e possono valorizzare il centro storico. Già ora si possono svolgere solo alcuni eventi selezionati, ma per ridurne ulteriormente l’impatto sulla città e sui residenti si stanno studiando nuovi “protocolli e format”. Lo ha annunciato l’assessora al Turismo e promozione della città Ludovica Carla Ferrari rispondendo, nella seduta di lunedì 8 novembre del Consiglio comunale di Modena, a un’interrogazione di Paola Aime di Europa verde – Verdi.
Gli obiettivi delle novità allo studio sono quelli di assicurare il pieno rispetto della sicurezza su strada e dei luoghi durante il transito dei veicoli; evitare l’eccessivo impatto delle fasi a parcheggio, che possono svilupparsi in modalità car-display e di norma fuori del centro; consentire l’accesso al centro e ai luoghi monumentali della città a singole auto o a piccoli gruppi per scattare foto o realizzare materiale multimediale; supportare le organizzazioni che prevedono progetti di visita concordati, in grado cioè di coniugare l’esperienza motoristica a quella culturale, storico-artistica, di visita paesaggistica ed enogastronomica.
L’istanza, in particolare, suggeriva lo spostamento delle manifestazioni motoristiche fuori dal centro storico, limitando il passaggio dei veicoli nel cuore della città e nei parchi. Inoltre, il documento si concentrava sul sostegno alle manifestazioni di promozione della mobilità sostenibile e dolce e sullo sviluppo di azioni, nell’ambito del Pums, finalizzate a favorire la mobilità sostenibile e pubblica a discapito del mezzo privato.
Nella risposta, l’assessora Ferrari ha innanzi tutto ricordato la vocazione di Modena, il cuore della Motor Valley, “uno straordinario ecosistema produttivo capace di coniugare il lavoro artigianale all’innovazione digitale, e sempre più, la passione per il motorsport alla consapevolezza per la transizione ecologica”. In questo contesto si inseriscono le manifestazioni, “simboli potentissimi dell’unicità del territorio”, che, nonostante la pandemia, l’Amministrazione ha contribuito a sviluppare insieme a Camera di commercio, Regione, associazioni economiche, Fondazioni e club motoristici, oltre che col supporto di collaborazioni ministeriali: Motor Valley Fest, Millemiglia, Modena Cento ore classic, Concours d’elegance – Terme di Salvarola, Modena Motor gallery, Modena Wheels ed Energica Week; iniziative programmate nei musei d’impresa come il Mef o i Musei Pagani, Stanguellini e Umberto Panini; la possibilità di visitare realtà aziendali, come la Maserati, e private, come la Collezione Righini; gli eventi di promozione dell’automotive all’Aerautodromo di Marzaglia; il Rally di Modena. Alcune di queste manifestazioni, appunto, si svolgono in centro storico dove negli anni, ha aggiunto l’assessora, “grazie pure al regolamento Unesco che l’Amministrazione ha costruito insieme alla Soprintendenza, e che si è applicato proprio a partire dalla valorizzazione anche turistica e dalle manifestazioni consentite in questo luogo straordinario, abbiamo lavorato per selezionare eventi di qualità in termini di organizzazione, attrattività e rappresentatività anche del patrimonio ‘culturale’ motoristico e di innovazione”.
Le ricadute di queste iniziative sull’inquinamento ambientale sono “trascurabili”, ha affermato poi. “Il problema sull’inquinamento da traffico veicolare non è rappresentato dal passaggio delle supercar, bensì dagli oltre dieci milioni di auto tradizionali circolanti in Italia con motore dall’euro1 all’euro4. Si tratta di veicoli guidati da persone spesso prive delle risorse per cambiare auto o non soddisfatte dal servizio offerto dai mezzi pubblici, uno degli elementi su cui punta il Pums del Comune di Modena”. Il Piano urbano per la mobilità sostenibile, infatti, favorisce “l’uso dei modi di trasporto a minor impatto ambientale e sociale, riducendo la dipendenza dall’uso dell’auto, incentivando i comportamenti virtuosi dei cittadini, ottimizzando e integrando le infrastrutture e i servizi alla mobilità, promuovendo l’impiego di tecnologie applicate ai sistemi della mobilità di persone e merci, e rendendo la città accessibile a tutti abbattendo il rischio di incidentalità”.
In questo contesto di azioni volte al miglioramento della qualità dell’aria e, più in generale, al risparmio energetico agendo sulle principali fonti di emissione degli inquinanti, si inserisce quindi anche l’attenzione verso la transizione ecologica e digitale “pratica da anni dal Comune, che ha lavorato assieme a Unimore per dare prospettiva alla Motor Valley”, ha concluso l’assessora Ferrari. Assieme alla consapevolezza che il comparto motoristico fa parte del Dna di Modena, anche e soprattutto per la capacità di sviluppare senso di comunità e di generare beneficio, pure economico, per il territorio, la ricerca applicata ai veicoli del futuro omani permetterà di arrivare a “mezzi sicuri, poco inquinanti e in grado di migliorare l’approccio alla città anche sui piani della mobilità, del risparmio energetico e della transizione ecologica”.
Aprendo il dibattito dopo la trasformazione in interpellanza, per il Movimento 5 stelle Andrea Giordani ha suggerito di “allontanare quanto più possibile le manifestazioni motoristiche dal sito Unesco e, se possibile, di collegarle ad altre iniziative in corso in città”. Il consigliere ha parlato della possibilità di “utilizzare questi eventi, i cui veicoli sono comunque altamente inquinanti, per valorizzare altre zone del centro, ma anche i viali cittadini”. Enrica Manenti ha affermato che le manifestazioni motoristiche contribuiscono “alla mercificazione del centro storico” e si riflettono “sull’inquinamento e sulla qualità della vita”. Ha proposto, quindi, “di promuovere i motori in una maniera differente rispetto all’esposizione nelle piazze”, sfruttando anche le opportunità offerte dal digitale “per valorizzare un’attività comunque fondamentale”.
“Modena è legata ai motori, un comparto rilevante per il territorio anche in ottica turistica – ha affermato Giovanni Bertoldi (Lega Modena) – e dunque gli eventi, peraltro saltuari, non preoccupano in chiave inquinamento”. Sul fronte della sicurezza delle manifestazioni, invece, il consigliere ha auspicato “maggiore attenzione sulla collocazione del pubblico sul ciglio delle strade in cui transitano i veicoli”.
Enza Carriero (Pd) si è opposta alla “criminalizzazione di manifestazioni che parlano di storia, cultura e del territorio” e che costituiscono “anche un volano per il turismo, l’industria e il lavoro”. L’inquinamento causato dal traffico veicolare rappresenta certo “un problema da affrontare – ha rilevato – ma l’impatto causato dai veicoli storici, a Modena come in Italia, non è significativo”.
In replica, la consigliere Aime ha precisato che “la risposta dell’assessora non ha dissipato del tutto la preoccupazione legata alla transizione ecologica”. In particolare, ha sollecitato “maggiore attenzione” del Comune verso l’adozione di un cambio di paradigma ambientale, tra la “‘vecchia’ visione schiacciata sulla tecnologia e sull’evento e un atteggiamento più attuale che si concentra sul rispetto per l’ambiente e per gli spazi storici”.