Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Volanti della Questura di Reggio Emilia è intervenuto, su segnalazione della Sala Operativa, in via Giglioli per presunta rissa in strada. Un uomo riferiva di avere assistito ad una rissa in cui la vittima sarebbe caduta a terra e ciò nonostante i presenti aggressori continuare a inveire contro di lui con calci e pugni.
Mentre gli operatori si portavano presso il luogo dell’intervento, veniva diramata una nota con cui si comunicava che i presunti aggressori – entrambi indossanti una maglia di colore bianco – si sarebbero allontanati dal luogo del fatto a bordo di un’autovettura marca Opel di colore bianco.
Grazie alla descrizione del veicolo e dei coinvolti, la Volante che stava intervenendo sul posto si accorgeva in effetti che in via Adua vi era parcheggiata sul ciglio della strada un veicolo che corrispondeva alle descrizioni dell’auto e al suo fianco due persone indossanti maglie bianche. Gli operatori interrompevano la marcia e identificavano R.B., classe ’96 di nazionalità albanese, con diversi precedenti contro il patrimonio, e M.D, classe ’82 pure di nazionalità albanese.
Sebbene in un primo momento entrambi riferivano di nulla sapere in merito alla rissa di via Giglioli, successivamente ammettevano la loro partecipazione. R.B., infatti, confermava di avere aggredito un soggetto unitamente al M.D. a per futili motivi.
Nel frattempo, in via Giglioli, un’altra Volante della locale Questura identificava la presunta vittima in S.A, classe ’92, di nazionalità gambiana che lamentava diversi dolori al capo e su altri punti del corpo. Veniva fatto intervenire personale medico. Si appurava inoltre che tanto la presunta vittima quanto gli aggressori abitassero nello stesso palazzo di via Giglioli e che non fosse una novità che tra i due ci fossero dell’astio e delle continue liti.
Sul posto anche un testimone che avendo assistito per intero alla lite avvenuta e segnalata, riferiva di avere visto i due cittadini albanesi invitare la vittima a recarsi in strada per regolare i conti. Questi accettava l’invito e preoccupato delle sue sorti aveva deciso di richiedere l’intervento delle forze di polizia. Indagini in corso.