L’attività e l’impegno dei Carabinieri reggiani mirate alla prevenzione e al contrasto alla commissione dei reati, nonché per vigilare sul rispetto delle misure di contenimento del contagio, continuano con l’intento di restituire ai cittadini aree urbane colpite da fenomeni di degrado ed aumentare il senso di sicurezza percepito a Reggio Emilia.
La scorsa notte i centri abitati della bassa reggiana, e in particolar modo le piazze principali e gli stessi locali pubblici prospicienti le aree residenziali e dei centri, sono state oggetto di controllo da parte dei carabinieri della Compagnia di Guastalla supportati dai colleghi delle specialità del Nucleo Antisofisticazione e dei carabinieri dell’ispettorato del Lavoro. I militari hanno svolto tale attività anche attraverso l’esame dei sistemi di videosorveglianza dei comuni per osservare lo spostamento delle persone che si recavano nei centri al fine di intercettare eventuali situazioni anomale anche correlate al disturbo della quiete pubblica.
L’attività anti Covid avuto riguardo al rispetto delle norme comprese il possesso del green pass non ha portato ad accertare irregolarità. In particolare presso l’esercizio pubblico in questione, gestito da due reggiani, il personale dell’ispettorato del lavoro ha elevato 392 euro di sanzione ai sensi dell’art. 4 legge 300/1970 ovvero il codice dei lavoratori per la mancanza di autorizzazione per la videosorveglianza. I militari del NAS hanno elevato 1.000 ero di contravvenzioni per aver riscontrato nello steso locale evidenti carenze igienico sanitarie e una sanzione pari a 516 euro ai sensi dell’art. 256 comma 7 d.lgs. 152/2006 (testo unico ambientale) per la violazione relativa alla mancata prova dello smaltimento degli olii esausti. Nel corso della notte i carabinieri hanno complessivamente controllato una decina di locali identificando oltre 100 persone senza riscontrare ulteriori anomalie.
L’attività, sottolineano dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Corso Cairoli, verrà reiterata nelle corso delle prossime notti estive per cercare di contrastare tali fenomeni di degradi strettamene correlati alla movida notturna, non solo nei centri della bassa est dove tale fenomeno sula scorta di un pregressa attività di osmosi è stata lamentata in maniera più evidente ama anche nelle altre aree della provincia reggiana.