L’infrastruttura di ricerca scientifica per le scienze religiose RESILIENCE (REligious Studies Infrastructure: tooLs, Innovation, Experts,conNections and Centres in Europe) è a guida italiana e a coordinarla è il Prof. Alberto Melloni di Unimore, che contribuisce al progetto con alcuni ricercatori e docenti fin dai suoi esordi.
RESILIENCE è la prima infrastruttura europea a guida italiana nell’area delle scienze umane inserita nella Roadmap ESFRI 2021 (EUROPEAN STRATEGY FORUM ON RESEARCH INFRASTRUCTURES), il forum delle infrastrutture di ricerca europee che valuta le proposte ricevute sulla base dell’eccellenza della loro qualità scientifica e della solidità del loro impianto gestionale e finanziario.
Sono 11 le proposte inserite nella Roadmap ESFRI 2021 che hanno ottenuto un punteggio elevato, a seguito di un’approfondita procedura di selezione durata due anni, e considerate come eccellenti nel contribuire ad affrontare le sfide europee.
Con RESILIENCE infatti si intende fornire servizi di ricerca a livello europeo e globale agli specialisti di tutti i settori scientifici che attraversano o sono attraversati dall’esperienza religiosa. L’intento è quello di coinvolgere ricercatori di eccellenza paneuropei nel produrre nuove conoscenze e competenze nel campo, con l’obiettivo ultimo di combattere l’analfabetismo religioso che apre la porta ai fondamentalismi e agli estremismi violenti. Il progetto è coordinato dalla Fondazione per le Scienze Religiose (FSCIRE) nel quadro della collaborazione con il Cnr e coinvolge 12 Centri e Dipartimenti specialistici di vari Paesi: Apeldoorn (NL), Leipzig (DE), Leuven (BE), Mainz (DE), Muenster (DE), Parigi (FR), Sarajevo (BA), Sofia (BG), Tel Aviv (IL), Tirana (AL), Varsavia (PL) e Volos (GR).
Il Prof. Melloni ha espresso la soddisfazione e ha ringraziato a nome di tutta la ricerca europea del settore la Ministra Maria Cristina Messa per il sostegno fornito dal Ministero, dalle Alte Cariche, dal CNR, dai delegati italiani nelle istituzioni europee e dagli Ambasciatori italiani e dei Paesi amici.
“Il tempo presente – ha detto il Prof. Alberto Melloni – è contrassegnato da ciò che definiamo come ‘religious climate change’, un innalzamento delle temperature nelle dinamiche tra comunità di fede che vivono in società plurali e che coinvolge i decisori politici e l’opinione pubblica in una triangolazione diretta con gli scienziati che ne analizzano le dinamiche nel tempo e nello spazio. RESILIENCE è lo strumento per mezzo del quale la conoscenza sulle religioni diviene capace di innescare lo stesso meccanismo che ha portato all’approvazione di risoluzioni contro le emissioni di gas a effetto serra: l’accesso aperto a dati e fonti, strumenti del sapere ed esperti è la chiave per contribuire a quell’Europa dei diritti e delle libertà la cui storia è contrassegnata da alcune delle questioni più divisive e sanguinose, ma che ha sempre trovato nella comprensione dell’umanità il cardine della convivenza”.