A Carpi è andato in scena un interessante convegno su sostenibilità e digitale, due driver importanti per il settore. Presenti, oltre a presidente e segretario generale Lapam, Gilberto Luppi e Carlo Alberto Rossi, al presidente di Carpi, Riccardo Cavicchioli, al vice sindaco di Carpi, Stefania Gasparini che ha tenuto un apprezzato saluto, anche il presidente nazionale Confartigianato Moda Fabio Pietrella.
Prima qualche dato portato dall’Ufficio studi Lapam: in provincia di Modena e soprattutto a Carpi il settore della moda è centrale. Secondo i dati presentati da Monica Salvioli dell’Ufficio studi Lapam, nel 2020 le imprese attive sul territorio sono state 1.956, di cui il 67% artigiane e il 98,8% micro e piccole imprese. Gli ambiti più rappresentati sono quello dell’abbigliamento (69,6%), seguito dal tessile (25,8%) e dalla pelle (4,6%). La filiera della moda carpigiana e modenese, che dà lavoro a più di 9.000 addetti di cui il 63,8% nelle pmi, fa dell’export una delle proprie vocazioni principali. Le esportazioni, in crescita costante nei primi tre trimestri del 2019, hanno vissuto un crollo drammatico con lo scoppio della pandemia, per poi intravedere uno spiraglio di rinascita nel primo trimestre del 2021, con un volume di affari di 203 milioni di euro, pari al 6% del totale. L’Europa è diventato il target principale, totalizzando il 68,6% delle esportazioni totali, mentre il resto del mondo si attesta al 31,4% con un marcato ridimensionamento. Nel 2020 le imprese del settore in provincia si sono mostrate anche molto attente ai temi della sostenibilità, con il 62% delle pmi che hanno investito in operazioni green, di cui il 57% è riuscito a sfruttarle per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato.
Molto stimolante in questo senso l’intervento di Niccolò Cipriani, fondatore del giovane brand ecologico Rifò, che produce capi a km0 e con materie riciclate: un’esperienza di successo particolarmente interessante. Cipriani ha ricordato l’importanza dell’economia circolare nel comparto: “L’idea di recuperare la materia prima attraverso i cenciaioli, che a Prato erano migliaia e ora sono una cinquantina, mi è venuta in un viaggio in Vietman, vedendo quanti vestiti invenduti sia nel mondo occidentale che poi in oriente, vengono bruciati negli inceneritori o gettati in discarica”. Un’idea di moda sostenibile ed etica, quella di Rifò, che sta incontrando un grande successo. A seguire Massimo Garuti di Democenter-Sipe ha parlato di innovazione digitale per il rilancio del distretto. Successivamente sono state premiate le vincitrici della 13° edizione del concorso ‘Moda al Futuro’, organizzato da Lapam con la partecipazione dell’istituto Vallauri di Carpi. Primo posto per Sofia Losi (foto oin alto), seconda Noemi Masetti e terza Emma Yang. I premi speciali tecniche sartoriali sono andati a Carlotta Verrini, Sonia Yang e Rosa Yang, quelli stile e culture a Neeha Lal, Uzoamaka Frances Igwe e Sokhna Niass. Da ultimo l’elezione del consiglio e del presidente Lapam Moda, il carpigiano Roberto Guaitoli è stato confermato alla guida della categoria: “La condizione del comparto moda non è certo florida e l’improvvisa comparsa sulla scena della pandemia ha appesantito fortemente la situazione – ha sottolineato Guaitoli -. In questo difficile contesto come Lapam abbiamo a più livelli cercato di mantenere alta l’attenzione dei decisori politici ed economici sul nostro settore e a livello locale abbiamo alimentato iniziative destinate in modo particolare alle piccole e medie imprese che rappresentano il cuore del nostro distretto. Vogliamo continuare a lavorare con le istituzioni del territorio, con il Comune, con le altre realtà associative e con le scuole: in questo senso Moda al Futuro rappresenta un fiore all’occhiello”.