Nel mandato amministrativo 2016-2021, il secondo guidato dal sindaco Virginio Merola, a Bologna gli alberi sono cresciuti di 6.442 unità: lo strumento informatico gestionale di cui il Comune si è dotato 15 anni fa per censire e monitorare il patrimonio arboreo, ha registrato 78.828 esemplari nel maggio del 2016 e 85.270 nel maggio 2021, con un incremento appunto di 6.442 unità, più ampio della crescita annuale dell’1,6% prevista dal nuovo Piano del Verde, parte integrante del Piano Urbanistico Generale (PUG). Questo ricco patrimonio sale a circa 120.000 alberi se si considerano anche quelli compresi all’interno di macchie forestali, boschi, parchi urbani, parchi collinari e aree lungo fiume.

Il bilancio arboreo è uno strumento previsto dalla legge 10/2013, che norma lo sviluppo degli spazi verdi urbani, e deve essere approvato prima della scadenza naturale di ogni mandato: la giunta del Comune di Bologna ha approvato il bilancio arboreo 2016-2021 nella seduta del 6 luglio 2021.

Il Comune di Bologna si è dotato dal 2004 del censimento del verde, possibile grazie a uno strumento informatico che permette di registrare il patrimonio verde e pianificarne le operazioni di monitoraggio e gestione: a cadenza mensile si aggiornano le informazioni sulla composizione del patrimonio arboreo, dal numero degli esemplari alla loro specie botanica alle caratteristiche delle chiome. Ognuno degli 85.270 alberi censiti a maggio 2021 ha un codice numerico e una localizzazione precisa. Questo consente di raffinare al massimo la manutenzione: il monitoraggio è periodico e comprende attività sia visiva (riferita agli alberi non più vegeti) che strumentale (prove ed esami eseguiti su alberi colpiti da processi degenerativi del legno). L’obiettivo è sia di incrementare costantemente il patrimonio, sia di tutelare l’incolumità pubblica. L’aumento del patrimonio arboreo è un dato netto che comprende anche le sostituzioni degli alberi abbattuti per motivi fitosanitari (negli ultimi cinque anni sono state il 3% del patrimonio) che scattano appunto in seguito alle attività di monitoraggio.

I dati sugli alberi per cui si è reso necessario l’abbattimento confermano che alcune specie hanno un legno meno resistente e sono più predisposte agli attacchi di parassiti: in particolare prevalgono gli abbattimenti di pioppi cipressini, robinie e mirabolani rossi.

Tutti gli esemplari abbattuti sono compensati da nuove piante messe a dimora, se le condizioni lo consentono, nella stessa posizione, che si sommano alle nuove alberature legate a interventi urbanistici anche realizzati da terzi. I nuovi alberi messi a dimora ex novo nell’ultimo quinquennio dal Comune di Bologna, sono stati 5.021.

Le prime cinque specie botaniche presenti in città sono bagolari, platani, aceri campestri, tigli e frassini maggiori, e rappresentano il 35% dell’intero patrimonio arboreo. Con l’obiettivo di incrementare la biodiversità, la scelta delle specie botaniche impiegate è stata fatta sia in funzione del valore estetico sia in relazione alla capacità degli alberi di catturare i principali inquinanti atmosferici (tra cui le polveri sottili) e CO2: grazie alle ricerche scientifiche svolte nell’ambito di un progetto europeo di cui il Comune di Bologna era assegnatario, infatti, in collaborazione con CNR e Ibimet, è stato possibile definire l’efficacia e l’efficienza delle differenti specie botaniche, in modo da orientare correttamente le scelte agronomiche.