Il parco Amendola celebra i quarant’anni dall’inaugurazione con tre giorni di festa aperta a tutti i cittadini da sabato 19 a lunedì 21 giugno, e un programma che propone laboratori, musica, visite guidate, mercatini e storie di alberi.
Promossa dal Comune di Modena in collaborazione con il Quartiere 3, l’Archivio Cesare Leonardi e l’associazione Loving Amendola, la festa nasce all’interno del percorso che porterà alla redazione del progetto per il restauro del parco progettato dagli architetti Cesare Leonardi e Franca Stagi. Il percorso è partito nelle scorse settimane dall’ascolto dei cittadini e dei frequentatori del parco, attraverso un questionario on line, elaborato dall’Archivio Leonardi per raccogliere informazioni, pareri e idee utili alla definizione di un progetto che risponda alle nuove esigenze nate nel corso del tempo, al quale hanno già risposto circa 1.500 persone. Parallelamente ai questionari, gli architetti dell’Archivio hanno fatto numerosi sopralluoghi, anche insieme ai tecnici del Comune e ai rappresentanti delle associazioni attive nella zona del parco, ed effettuato i rilievi, propedeutici alla redazione dello studio di fattibilità, dei percorsi interni all’area, dei materiali, dell’illuminazione e delle alberature.
La festa per i quarant’anni del parco Amendola, realizzata grazie alla collaborazione delle associazioni e del comitato abitanti “Noi del parco Amendola”, comincerà nella mattinata di sabato 19 giugno, alle 10, con un laboratorio di disegno dal vero degli alberi del parco aperto a bambine e bambini. Alle 12, l’avvio ufficiale dei festeggiamenti con la partecipazione del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e della presidente del Quartiere 3 Maria Teresa Rubbiani. Alla stessa ora è prevista anche l’inaugurazione della mostra dei disegni degli alberi del parco realizzati dagli studenti dell’Istituto comprensivo 6. Alle 16, live printing “La serigrafia del parco Amendola” con Medullà (in replica domenica 20, sempre alle 16); alle 18.30 “Storie di alberi” per i bambini, raccontate da Marco Bettini (in replica domenica 20, alle 16, previsti 50 posti per volta). Alle 18.45, sia sabato che domenica, parte una visita guidata al parco, a cura di Archivio Leonardi, con 20 posti per ciascuna edizione.
Le serate sono dedicate alla musica curata da Loving Amendola: sabato 19, alle 21, è di scena il cantautore Fabrizio Frabetti; domenica 20, alle 18, Belle Epoque in concerto, con musica degli anni 30, 40 e 50; alle 20.30 ancora successi del passato con Five O clock. La serata di domenica si concluderà con l’osservazione delle stelle guidata dagli operatori del Planetario (50 i posti a disposizione).
Non mancheranno i mercatini: sabato, dalle 18, dedicato a handmade e vintage; domenica dalle 9 alle 13 il mercatino delle pulci con “Le bancarelle”, entrambi a cura di Scoiattoli in città. Sempre domenica, dalle 17, mercato straordinario “Bio di sera”. Sia sabato che domenica, dalle 18 alle 22, borlenghi e crescentine al Chiosco Loving Amendola.
Lunedì 21 giugno, alle 21, la conclusione della tre giorni di festa sarà con la conferenza dedicata ai quarant’anni del Parco, con proiezione di fotografie e immagini d’epoca a cura dell’Archivio Leonardi. A seguire, è prevista una visita notturna al parco.
Tutte le attività sono gratuite, il programma dettagliato si può scaricare dal sito del Comune (www.comune.modena.it), per prenotare laboratori e visite guidate si può scrivere ad Archivio Leonardi (info@archivioleonardi.it).
Parco Amendola è un’opera rappresentativa della cultura architettonica italiana del secondo Novecento. Progettato tra il 1972 e il 1981 da Cesare Leonardi e Franca Stagi, qui trovano concreta applicazione gli studi che hanno portato i due autori alla pubblicazione de L’Architettura degli Alberi, volume di riferimento per architetti, paesaggisti e botanici. Nell’ideazione progettuale nulla fu lasciato al caso: la scelta degli alberi in funzione dei colori stagionali, il disegno dei percorsi e dei punti di sosta, la variazione altimetrica del terreno, la proiezione delle ombreggiature persino nelle ore notturne, grazie al meccanismo di rotazione dei proiettori di cui era dotata la torre-faro.