Questa mattina a Modena, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno commemorato il 207° anniversario della fondazione dell’Arma. Anche quest’anno, nel rigoroso rispetto di tutte le precauzioni volte a contenere la diffusione del virus COVID-19, nella piazza d’armi della storica caserma dell’Arma di Viale Tassoni non si è schierata la Compagnia di formazione su tre blocchi, né i Gonfaloni e i Labari, e non erano presenti invitati.

Tutto si è svolto in un contesto di sobrietà. Alle 10.00, il Comandante Provinciale, Colonnello Marco Pucciatti, ha ricevuto il Prefetto di Modena, Dott.ssa Alessandra Camporota, a cui sono stati tributati gli onori con i consueti tre squilli di tromba da parte del trombettiere, un giovane ragazzo di 16 anni originario della provincia di Modena che studia al Conservatorio locale.

Il Prefetto e il Comandante hanno deposto una corona di fiori ai militari dell’Arma caduti in servizio, portandosi simbolicamente davanti al monumento dedicato al Carabiniere Medaglia d’Oro al Valore Militare Emanuele Messineo, caduto in servizio il 23 settembre 1974, a soli 25 anni, durante una rapina in banca a Maranello. A lui è intitolata la caserma di Viale Tassoni, già sede del Comando Provinciale e dal 2003 sede di una delle tre Stazioni Carabinieri del capoluogo modenese. Qui la deposizione della corona è avvenuta per mano di due carabinieri in grande uniforme della Compagnia di Modena.

A rafforzare l’emozione di quel momento solenne ha contribuito il trombettiere, con il consueto silenzio d’ordinanza.

Per l’occasione, tutti i Comandi Arma della provincia di Modena hanno esposto, per l’intera giornata, la Bandiera nazionale e quella europea.

Il Prefetto Camporota stringe la mano alla mamma del V.Brig. Massimiliano Tona, sottufficiale del Nucleo Radiomobile deceduto il 24 febbraio scorso in un incidente lungo la Complanare Einaudi

CONSIDERAZIONI OPERATIVE

La Festa dell’Arma ha da sempre costituito un momento per tracciare alcune considerazioni sulle attività espletate nell’anno dai Carabinieri nella provincia.

L’Arma di Modena, grazie alla capillare distribuzione sul territorio dei suoi 45 reparti (4 Compagnie, 2 Tenenze e 39 Stazioni), ha assolto i propri compiti a fianco e a tutela dei cittadini in tutti i 47 comuni della provincia con immutato impegno, rinnovando il consueto spirito di sacrificio e il senso di responsabilità soprattutto nei primi mesi dell’emergenza sanitaria COVID-19 quando, sotto il coordinamento della Prefettura di Modena, i militari dell’Arma sono stati impegnati, al fianco delle altre forze di polizia e di tutti gli attori sociali preposti, nelle attività di controllo del rispetto delle prescrizioni per il mantenimento del lockdown. Come tutti sappiamo, tale azione sinergica si è rivelata determinante per rallentare la diffusione del contagio.

La situazione emergenziale, nel limitare la circolazione delle persone, ha limitato conseguentemente i reati di strada per i quali l’Arma interviene comunque in maniera diffusa in tutta la provincia. 366 le persone complessivamente tratte in arresto e 4.311 quelle deferite all’Autorità Giudiziaria a seguito di indagini. Assicurati alla giustizia gli autori di 746 furti e 118 rapine. Le 11.059 pattuglie che sono state dispiegate sul territorio provinciale nel corso dell’anno hanno controllato 77.987 persone e 62.202 veicoli.

 

Particolare impegno è stato profuso nelle attività a tutela delle fasce deboli, intendendo come tali sia i giovani rispetto all’uso e alla diffusione delle droghe, sia gli anziani, con riguardo alle truffe che li vedono spesso come obiettivi da colpire, sia le violenze contro le vittime fragili (donne o uomini) commesse in contesti familiari o durante/al termine di relazioni sentimentali. Ne è conferma che, a partire dal 09/08/2019, data di entrata in vigore del “codice rosso” e fino al 31/05/2021, il Comando Provinciale ha proceduto in 518 casi, in particolare su 13 omicidi e tentati omicidi, 280 maltrattamenti in famiglia e 149 atti persecutori.

Sempre in tema di fasce deboli si rammentano le operazioni fatte dai Carabinieri di Sassuolo il 7 gennaio 2021 con l’arresto di tre persone, in esecuzione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Modena, ritenute responsabili di furti aggravati, consumati e tentati, in danno di persone anziane spacciandosi per tecnici dei servizi o appartenenti alle forze dell’ordine per verificare ipotetiche perdite di gas e l’11 gennaio 2021 a Soliera, con l’arresto, in esecuzione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Modena di una coppia di persone che in più occasioni, fingendosi operatori sanitari dell’ospedale di Carpi, con funzioni di controllo igienico dei locali, in periodo COVID, erano riusciti fraudolentemente a distrarre due anziane signore, impossessandosi di soldi e gioielli.

È proseguita l’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto nei pressi delle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, con notevoli risultati operativi che si traducono in 98 persone arrestate e 112 denunciate.

Nell’attività di prevenzione e contrasto alle truffe in danno di anziani, è proseguita la campagna informativa “Più sicuri insieme”, promossa dalla Prefettura di Modena. L’iniziativa ha consentito di operare una capillare sensibilizzazione sull’odioso fenomeno delle truffe nei confronti della popolazione anziana, rispetto al quale appare decisivo rafforzare, con iniziative mirate, le politiche di collaborazione tra le Forze dell’ordine, i Comuni, le organizzazioni interessate per una efficace attività di prevenzione. L’attività di contrasto a tali reati ha consentito in più occasioni, di pervenire all’identificazione di truffatori e di sviluppare poi le successive indagini.

Con l’entrata in vigore della nuova normativa sulle violenze domestiche e di genere, nota anche come “Codice Rosso”, anche i reparti dell’Arma, in sinergia con le altre forze di polizia, sono stati impegnati nelle attività di intervento e tutela delle vittime, in uno strettissimo rapporto con l’Autorità Giudiziaria. Per questo, le due sale ascolto per le audizioni protette realizzate nel tempo presso il Comando Provinciale di Modena e presso la Compagnia di Carpi si sono rivelate di grande utilità e funzionalità, aumentando il livello di riservatezza e di protezione in cui maturano meglio le attività di tutela. E’ in progetto la realizzazione di altre due sale da allestire presso i Comandi di Compagnia di Pavullo e Sassuolo.

Presso il Comando Provinciale sono stati altresì formati due UPG, effettivi al Nucleo Investigativo, facenti parte della Rete Nazionale di monitoraggio sulla violenza di genere.

Detto personale opera attraverso l’analisi e monitoraggio dei flussi informativi relativi i casi di violenza di genere e domestica e ai danni di vittime vulnerabili che pervengono quotidianamente attraverso le segnalazioni delle Compagnie dipendenti, fornendo il supporto specialistico ai Comandi Stazione per l’assunzione di testimonianze particolarmente gravose e complesse, che coinvolgono vittime vulnerabili.

Nelle attività di controllo del territorio, non è mancato l’apporto dei reparti speciali. Tra questi i due ubicati nella provincia, il Nucleo Carabinieri presso l’Ispettorato del Lavoro e i Carabinieri Forestali, ai quali si sono aggiunti quelli ubicati fuori provincia e competenti anche sul territorio modenese, tra cui il Nucleo Operativo Ecologico e il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale a Bologna e il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e il Nucleo Carabinieri per la Tutela Agroalimentare a Parma, tutti operativi nelle rispettive aree di competenza a tutela degli interessi diffusi della comunità, nonché il R.I.S. di Parma, che ha garantito il massimo supporto tecnico scientifico alle investigazioni.

Nell’anno appena trascorso dalla precedente celebrazione, si ricordano alcuni eventi ed operazioni particolarmente significative:

 

Operazione “Nàrvali”

In Modena, Reggio Emilia e Rovigo, in attuazione dell’ordinanza del GIP del Tribunale di Modena, i carabinieri della Compagnia di Modena hanno eseguito 4 custodie cautelari in carcere ed 1 arresti domiciliari nei confronti di 5 persone (di cui 4 soggetti nomadi di etnia rom ed 1 marocchino), poiché ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle ricettazioni ed ai furti aggravati in danno di bancomat, esercizi commerciali, attività industriali ed artigianali nonchè veicoli, operante prevalentemente sui territori delle province di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Mantova, con una struttura verticisticamente orientata e con una base operativa individuata in un campo nomadi del comune di Modena.

L’indagine, convenzionalmente chiamata “Nàrvali” – condotta dal mese di aprile 2020 al mese di novembre 2020 – ha consentito di documentare le responsabilità dei 5 destinatari delle misure cautelari, oltre che di altri 7 indagati non attinti dal provvedimento restrittivo, relativamente a 60 episodi di furti consumati/tentati in danno di bancomat, esercizi commerciali, attività industriali ed artigianali e veicoli, spesso con la cosiddetta “tecnica della spaccata” attraverso l’utilizzo di un veicolo come ariete ed in violazione di qualsivoglia misura restrittiva a cui risultavano già sottoposti, nonché della successiva filiera relativa alla ricettazione dei beni trafugati. Ad almeno 250.000 euro ammonta il valore della merce asportata (attrezzature edili, materiali metallici, veicoli, denaro contante, computer, tablet, smartphone, televisori, abbigliamento, elettrodomestici vari, materiale elettrico, pneumatici) e dei danni causati alle attività colpite.

L’indagine, condotta mediante prolungati servizi di osservazione, controllo e pedinamento nottetempo nonché penetranti attività tecniche di investigazione rese estremamente difficoltose dall’utilizzo di un linguaggio, da parte della maggior parte degli indagati, particolarmente raro ed ostico da interpretare/tradurre, permetteva di effettuare numerosi sequestri di veicoli di provenienza delittuosa nonché di materiale vario provento dei colpi perpetrati dai sodali, consentendo altresì nel corso delle investigazioni di trarre in arresto tre dei soggetti appartenenti alla citata organizzazione per la commissione di altri tre furti nonché di sventare un ulteriore ardito e pericoloso progetto di assalto ad un bancomat ubicato nella provincia di Modena attraverso l’utilizzo, tra gli altri veicoli, anche di un carroattrezzi trafugato nottetempo finalizzato allo sradicamento dello sportello ATM.

L’astuzia, la ferocia e la spregiudicatezza degli indagati, agevolate da una fitta rete di relazioni criminali, connivenze e parentele insistenti nei campi nomadi disseminati in tutta l’Emilia Romagna nonché nella parte meridionale del Veneto e della Lombardia, era tale da consentire agli stessi di porre in essere una frenetica attività predatoria, con la consumazione anche di 5 – 6 colpi nel corso della stessa nottata in danno di altrettanti obiettivi, nonché una istantanea attività di ricettazione di tutti i beni sottratti, anche di valore superiore ai 25.000 euro per colpo.

 

Arresto per usura ed estorsione

A gennaio i Carabinieri della Compagnia di Sassuolo hanno arrestato in flagranza di reato un 49 enne domiciliato a Maranello, nel corso di attività investigativa per i reati di usura ed estorsione.

Le indagini svolte dai militari sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena sono iniziate lo scorso mese di novembre 2020, allorquando si è appreso che un operaio del luogo sarebbe caduto in un giro di usura.

Gli accertamenti attivati dai militari dell’Arma permettevano di appurare che l’uomo, in difficoltà economiche, si era rivolto all’indagato e, dopo aver ricevuto un primo prestito di 5.000 euro, si era ritrovato debitore di somme ingenti, restituite per circa 60.000 euro, con un tasso d’interesse ben oltre la soglia legale. L’indebitamento complessivo fino al 2024 avrebbe raggiunto un totale di oltre 90 mila euro suscettibili di ulteriori aumenti in caso di ritardo nei pagamenti delle rate. Le minacce di ritorsioni avevano portato l’uomo a temere per l’incolumità fisica sua e della propria famiglia, gettandolo in una situazione psicologica di prostrazione.

Nel corso dell’indagine i Carabinieri hanno potuto appurare che un altro imprenditore edile di Modena, in difficoltà economiche, aveva ricevuto prestiti per 30 mila euro, consegnando oltre 100.000 mila euro nell’arco di 18 mesi, con rate mensili, anche in questo caso con applicazione di tassi di molto superiori a quelli legali e indebitandosi complessivamente per importi di molto superiori.

Una volta delineato il quadro indiziario, le attività investigative di riscontro hanno consentito ai militari dell’Aliquota Operativa, il 2 gennaio 2021, di sorprendere e arrestare il 49 enne proprio all’atto della riscossione di una rata di 2000 euro dall’imprenditore, episodio avvenuto in Formigine nella zona ex bowling.

Nel corso delle attività sono stati rinvenuti oltre 60 mila euro, tra contanti ed assegni, nonché varia documentazione tuttora al vaglio della Procura della Repubblica.

I capi d’imputazione formulati concernevano i delitti di usura e, tenuto conto delle gravi minacce adoperate, anche quelli di estorsione.

L’attività dell’Arma dei Carabinieri di Modena, coordinata dalla Procura della Repubblica, muove dall’esigenza di contrastare uno dei più insidiosi fenomeni criminali, quale quello dell’usura e delle estorsioni, che colpisce tutti i settori dell’imprenditoria oltreché singoli cittadini, danneggiando l’economia legale, in questo periodo già messa particolarmente sotto sforzo dai pur necessari provvedimenti di contenimento della pandemia da COVID-19.

 

Arresto per estorsione e lesioni personali ai danni di persona anziana

Nel mese di febbraio 2021, i Carabinieri della Compagnia di Pavullo nel Frignano, hanno tratto in arresto un giovane straniero di 25 anni, perché ritenuto responsabile del reato di estorsione e lesioni personali ai danni di una anziana donna. L’uomo si era introdotto furtivamente nell’abitazione di una anziana signora di anni 74, costringendola a consegnargli una consistente somma di denaro, dopo averla minacciata di morte e averla colpita al volto con degli schiaffi. Solo dopo aver recuperato le forze, l’anziana era riuscita a contattare i Carabinieri raccontando l’accaduto. La conoscenza del territorio e dei personaggi di interesse operativo da parte del personale immediatamente intervenuto in soccorso della vittima, permetteva di concentrare l’attenzione investigativa su un 25enne nordafricano domiciliato in appennino, già noto alle forze dell’ordine. Lo stesso ricercato attivamente, veniva individuato poco dopo nei pressi dell’autostazione di Pavullo nel Frignano ove, notata la presenza dei militari, tentava di darsi alla fuga nel centro cittadino, venendo tuttavia immediatamente intercettato e bloccato. I successivi accertamenti permettevano di raccogliere una serie di elementi univoci sulla sua responsabilità nella commissione del reato, al parziale recupero del denaro sottratto ed al suo arresto.

Operazione “Perseverance”

Il 12 marzo 2021, i militari del Comando Provinciale di Modena, unitamente al personale della Polizia di Stato di Reggio Emilia, hanno eseguito 10 misure cautelari personali (7 custodie in carcere, 2 arresti domiciliari e una misura interdittiva) nei confronti di soggetti ritenuti gravemente indiziati di reati di associazione di tipo mafioso, finalizzata, tra l’altro, all’estorsione e al trasferimento fraudolento di valori mediante l’attribuzione fittizia della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, ovvero di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio e di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, anche tramite falsità ideologiche in atti pubblici commesse da pubblici ufficiali e da privati. L’operazione “Perseverance”, partita dagli sviluppi delle indagini Aemilia e Grimilde, ha permesso di fare luce sulla figura di un noto 59 enne calabrese, rimasto finora a margine delle indagini e delle note sentenze AEMILIA, che hanno invece visto condannati gli altri componenti della famiglia, tutt’ora detenuti per associazione di tipo mafioso.

Nel medesimo contesto operativo, sono state eseguite anche 35 perquisizioni nelle province di Reggio Emilia, Modena, Ancona, Parma, Crotone, Milano, Prato, Pistoia e Latina. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia, sulla base degli esiti delle risultanze di due filoni e che complessivamente vedono indagati 29 cittadini italiani.

 

Sequestro di armi e droga nel corso di attivita’ investigative collaterali alla ”strage di Corinaldo”

Nelle prime ore del mattino del 16 marzo 2021, in Modena e provincia, i carabinieri del Comando Provinciale, nell’ambito del procedimento della Procura della Repubblica di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale e locale nei confronti di 8 persone, 5 delle quali indagate per concorso nella detenzione illegale di armi da fuoco. Le operazioni si sono svolte su obiettivi ubicati in diversi comuni della provincia (Modena, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia, finale Emilia e San Prospero) e hanno visto impegnati oltre 50 militari del Comando Provinciale, con il supporto delle unità cinofile per la ricerca di armi e droga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Bologna nonché del supporto aereo garantito dal 13° Elinucleo Carabinieri di Forlì. L’indagine ha avuto origine da uno stralcio dell’attività investigativa della Procura della Repubblica di Ancona, con riferimento ad alcuni elementi investigativi raccolti nell’ambito del procedimento penale che aveva portato alla condanna in primo grado di 6 persone per i decessi avvenuti tra il 7 e l’8 dicembre 2018 nella discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, ove avevano perso la vita una donna 39enne e 5 minorenni. Tra i 6 condannati modenesi (tutti tra i 21 e 24 anni), spiccava la figura di un giovane, figlio di un detenuto in regime di alta sorveglianza poiché ritenuto elemento di rilievo nella compagine criminale del Clan dei Casalesi.

Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Modena, sviluppando il filone d’indagine, ha identificato 5 giovani che ruotavano intorno a quest’ultimo, ricostruendo i loro rapporti e raccogliendo elementi utili per poter verificare l’effettiva presenza e disponibilità di armi da parte delle persone indagate. La perquisizione, infatti, ha consentito di rinvenire e sequestrare due pistole risultate provento di furto, con relativo munizionamento nonché sei involucri contenenti cocaina pura per oltre 230 gr. traendo in arresto un operaio 50enne di origine campane, da tempo dimorante nel modenese.

 

ONOREFICENZE CONCESSE NELL’ ANNO IN CORSO

Numerosi sono stati i militari insigniti durante l’anno, perché distintisi in attività di servizio e a cui il Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, Generale di Brigata Davide Angrisani, ha concesso la ricompensa dell’Encomio Semplice

In particolare:

–         giugno 2020, è stato encomiato l’operato di cinque militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Sassuolo perché “dando prova di elevata professionalità, lodevole spirito di sacrificio e non comuni doti investigative, conducevano complessa attività d’indagine nei confronti di un sodalizio criminale dedito alla commissione di rapine in danno di esercizi commerciali ed abitazioni, che si concludeva con l’arresto di quattro persone”.

Provincia di Modena, Padova, Caserta e Vicenza – aprile / ottobre 2019.

 

–         agosto 2020 è stata encomiata l’attività svolta da cinque militari della Compagnia di Carpi, perché evidenziando spiccato intuito investigativo ed elevata professionalità, a seguito di prolungate indagini riuscivano a disarticolare un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, arrestando ben 12 persone, la denuncia a p.l. di altre quattro e il sequestro di sostanza stupefacente di diverso genere.

Carpi – ottobre 2018 / ottobre 2019.

 

–         agosto 2020 è stata encomiata l’attività svolta da sei militari della Compagnia di Carpi e della Stazione di Mirandola, perchè “dando prova di elevata professionalità e spiccato intuito investigativo, conducevano articolata indagine che in un brevissimo lasso di tempo, consentiva di individuare gli autori di una rapina in danno di una sala scommesse. L’operazione si concludeva con il fermo di quattro persone indiziate del delitto, il deferimento in s.l. di un quarto correo ed il recupero di parte della refurtiva”.

Mirandola e San Felice sul Panaro e Forlì – ottobre 2019.

 

–         Agosto 2020 è stata encomiata l’attività investigativa svolta da nove militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, del Nucleo Operativo della Compagnia di Pavullo nel Frignano e della Stazione di Zocca, perché “evidenziando elevata professionalità, alto senso del dovere e non comune intuito investigativo, partecipavano a complessa attività d’indagine che consentiva in breve tempo di identificare e sottoporre a fermo di indiziato di delitto l’autore di un efferato duplice omicidio”.

Modena a provincia – febbraio – marzo 2018

 

–         luglio 2020 è stato encomiato l’operato di due componenti dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Sassuolo perché “evidenziando pronta iniziativa, ferma determinazione e generoso altruismo, intervenivano all’interno dell’abitazione di un uomo in preda a crisi depressiva che aveva messo in atto comportamenti autolesionistici, riuscendo a trarlo in salvo”.

Formigine – settembre 2019

 

–         febbraio 2021, è stato encomiato l’operato di un militare della Centrale Operativa della Compagnia di Modena perché “dando prova di un non comune spirito d’iniziativa ed elevata professionalità, appresa la notizia che un uomo aveva manifestato la volontà di togliersi la vita all’interno della sua abitazione, intraprendeva un paziente ed efficace colloquio telefonico con l’interessato, al termine del quale riusciva a farlo desistere dal commettere l’insano gesto, scongiurando così ben più gravi conseguenze”.

In Castelfranco Emilia – maggio 2020

 

–         febbraio 2021, è stato encomiato l’operato di cinque militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Carpi e della Stazione di Finale Emilia perché “evidenziando un alto senso del dovere, spiccata iniziativa e qualificata professionalità, conducevano un’articolate attività d’indagine che consentiva, in breve lasso di tempo, di individuare e trarre in arresto il responsabile di un tentato omicidio”.

Finale Emilia e Carpi – maggio 2020.