“Case e immobili produttivi crollati o danneggiati, centri storici inagibili: quando il 29 maggio 2012 un tremendo sisma ha colpito così duramente il nostro territorio tutti ci siamo sentiti spaventati e sconfortati. Ad esclusione di alcuni negozi di alimentari – che per fortuna dopo pochissimi giorni sono riusciti a fornire un servizio primario ai cittadini – tutte le imprese erano chiuse” ricorda Mauro Bega, direttore Confesercenti Modena Area Nord.
Uno studio di Confesercenti pubblicato quattro mesi dopo, nel settembre 2012, rilevava che solo la metà delle imprese era riuscito a rientrare nei propri locali, un 40% era delocalizzato in strutture fisse o mobili mentre il restante 10% delle imprese erano sospese o cessate.
“Le imprese, come è nella tradizione emiliana, hanno reagito subito, cercando in tutti i modi possibili di ripartire, sostenute dalle amministrazioni locali e dalla Regione che hanno messo in campo tempestivamente risorse umane ed economiche – prosegue Bega – Lo scorso anno la ricostruzione materiale e sociale del territorio era finalmente arrivata a uno stadio avanzato e stavamo proseguendo con i piani di riqualificazione e ristrutturazione dei centri storici più danneggiati quando è arrivata un’altra “scossa” disastrosa: la pandemia. Così mentre ricominciavamo a riappropriarci dei nostri spazi commerciali e sociali, siamo ripiombati di nuovo nel buio: lockdown di mesi e azzeramento dei rapporti sociali con chiusure di bar, ristoranti, negozi, palestre e gran parte delle attività commerciali”.
“Dopo la dura esperienza che ci ha visto uniti nella ricostruzione della rete commerciale post- sisma, Confesercenti Modena anche questa volta ha dimostrato un incredibile capacità di risposta in forma organizzata alle innumerevoli domande degli associati sia quando si trattata di una risposta consulenziale che di una richiesta di rassicurazione o di vicinanza, ma si pensi anche alle infinite richieste di chiarimenti, di assistenza nella compilazione di domande o moduli, alle indicazioni in materia di ambiente e lavoro, così come un’ attività aveva bisogno con punto vendita di locandine con le istruzioni per gli acquirenti.
L’ Associazione si è messa a disposizione, con la propria struttura locale e provinciale, per sostenere i propri associati nell’applicazione degli innumerevoli decreti ministeriali e ordinanze regionali usciti in questo anno e mezzo (protocolli sanitari, ristori, etc), fornendo informazione ed assistenza alle imprese attraverso tutti i mezzi a nostra disposizione anche se gli effetti negativi delle restrizioni hanno logorato la tenuta economica-finanziaria, sia delle attività commerciali che dei cittadini. La speranza che a 9 anni dal sisma ci fossimo lasciati alle spalle uno dei momenti più brutti della storia locale era in tutti noi, ma è stata disattesa”.
Mauro Bega cerca comunque di essere positivo: “Le aperture di queste ultime settimane – anche se ancora troppo restrittive per alcune categorie di imprese – ci fanno ben sperare. Come Associazione continuiamo a impegnarci per essere il punto di riferimento delle nostre imprese, partecipando ai tavoli istituzionali sia locali che nazionali affinché a breve si possa finalmente ritornare alla ripresa delle attività economiche e sociali”.