Giornata importante per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo dell’Emilia-Romagna che, per la prima volta dall’inizio della pandemia, hanno sfilato in corteo per le strade della città, da piazza Verdi a piazza del Nettuno, rivendicando un nuovo inizio per questo mondo che sinora ha visto una scarsa attenzione al tema del rispetto dei contratti e dei diritti. Rivendicando il rinnovo dei Contratti Nazionali, quasi tutti scaduti, alcuni anche da decenni come quello delle Fondazioni Lirico Sinfoniche. Rivendicando una riforma legislativa  che individui uno strumento specifico di sostegno nella discontinuità tipica di tutti i professionisti dello spettacolo e che riconosca un welfare specifico a tutti, subordinati e autonomi. Rivendicando nuovi sostegni per tutti coloro che non hanno ripreso pienamente a lavorare e  la copertura contributiva per tutti nel periodo di pandemia 2020-2021. E soprattutto chiedendo che i contributi pubblici alle imprese del settore siano condizionati alla piena applicazione delle norme di legge e contrattuali, come previsto nel Protocollo sulle Buone Pratiche sottoscritto il 23 marzo 2021 fra SLC FISTEL UILCOM ed il Comune di Bologna.

“Il Comune di Bologna ha avuto coraggio: ha sottoscritto, primo in Italia, con le organizzazioni sindacali realmente rappresentative, un protocollo innovativo che lo impegna a promuovere ed a verificare, il rispetto delle buone pratiche lavorative nei confronti dei lavoratori come condizione per l’erogazione di risorse pubbliche. Ma il coraggio che hanno dimostrato gli amministratori del nostro Comune, e che speriamo domani mostreranno gli amministratori della Regione, rischia di essere frenato se non mostreranno altrettanto coraggio gli imprenditori del settore. Sappiamo che c’è sempre  una resistenza al cambiamento;  ma noi chiediamo di crederci, di impegnarsi perché sia riconosciuto un equo compenso, con il giusto contratto, con la corretta contribuzione, riconoscendo il lavoro di prova e preparazione, garantendo la sicurezza. Chiediamo di provare a farlo con il dialogo, con il supporto e lo stimolo delle istituzioni, con il supporto di dati statistici raccolti dagli Osservatori Regionali, anche prevedendo  delle condizionalità positive, come potrebbero essere un percorso di certificazione di qualità sociale, o quote di contributi legati alla valorizzazione delle professionalità nel  territorio”, dichiara Antonio Rossa (SLC CGIL Emilia-Romagna). “Il mondo dello spettacolo, particolarmente colpito dalle restrizioni dovute alla situazione pandemica, in questo lungo periodo si è mobilitato svariate volte per portare alla luce la condizione di disagio vissuta da chi in questo settore opera, disagio certamente acuito dalla pandemia, ma che ha radici ben lontane e profonde nella precarietà e nell’uso indiscriminato di forme lavorative ‘mascherate’ da volontariato. Come organizzazioni sindacali, soprattutto in questo ultimo anno,  ci siamo più volte confrontati con istituzioni nazionali, regionali e territoriali per trovare regole condivise utili a ripartire con maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri dei tanti professionisti che operano in questo settore e che di questo lavoro vivono. E questa giornata è una tappa importantissima, un momento in cui da Bologna diciamo che accordi sulle buone pratiche nel mondo dello spettacolo e della produzione culturale possono essere sottoscritti. Dobbiamo però tenere alta la guardia, perché  tutte le leggi e tutti i protocolli che riusciremo a sottoscrivere non riusciranno ad essere efficaci in assenza di controlli costanti, di monitoraggio e di  continua condivisione che consentano, anche in questo settore, di raggiungere livelli di legalità in linea con quanto avviene in altri Paesi europei”, spiega Antonella Amerini (segretaria generale FISTEL CISL Emilia-Romagna). “È stato importante oggi ritrovarci in piazza con le lavoratrici ed i lavoratori dello spettacolo che ringraziamo per la partecipazione, per mettere un primo tassello importante affinché anche in questo settore possano essere rispettate le norme ed i contratti collettivi di lavoro e fare emergere e sconfiggere il precariato che purtroppo è ancora presente in maniera diffusa come questa pandemia ha messo chiaramente in luce”, sottolinea Giuseppe Rossi (segreteria UILCOM Emilia-Romagna).

 

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