Una media di 34 giorni, di poco inferiore a quella regionale (che è di 36 giorni) e di poco superiore ai termini previsti dalla legge, in questo caso fissati in 30 giorni. I comuni della provincia Modena sono, si può affermare, abbastanza virtuosi quando si parla di tempi di pagamento.
L’analisi territoriale realizzata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato, in cui si esaminano i dati disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (2021) centrata sui tempi di pagamento dei 328 comuni dell’Emilia Romagna di cui sono stati rilevati i pagamenti nel corso dei primi tre trimestri del 2020,evidenzia che a più di 8 anni dal varo della introduzione della direttiva europea sui pagamenti nella normativa italiana, un solo comune della provincia di Modena (pari al 2,1% contro il 7,9% della media regionale e il 18,3% di quella nazionale) paga oltre i 60 giorni, mentre poco meno della metà (21 su 47 il 44,7% a fronte del 39,3% in regione) paga nei 30 giorni, 14 tra 31 e 40 giorni, 10 tra 41 e 50 giorni, uno tra 50 e 60 e uno appunto, oltre i due mesi. Ma se questo dato è incoraggiante ve ne è un altro evidenziato dall’indagine dell’ufficio studi Lapam che va in controtendenza, ed è quello dell’importo effettivamente pagato entro i termini. A Modena solo il 27,9% degli importi viene liquidato entro i termini di legge (58 milioni di euro su 208 nei primi tre trimestri 2020), da cui si evince che i comuni pagano tendenzialmente prima gli importi minori. Per questo si ha una media delle transazioni vicina ai 30 giorni, ma un importo incassato entro 30 giorni minore. Nei comuni della provincia di Modena, infatti, sono 150 i milioni pagati in ritardo, il 72,1% del totale degli importi, a fronte del 63,4% della media regionale. Di questi in verità 108 milioni, oltre due terzi, vengono saldati entro i 40 giorni, mentre 40 milioni entro i 50 giorni e solo 3 milioni slittano fino a oltre 50 giorni.
Tali ritardi, fa notare Lapam, sono di particolare gravità nel pieno della crisi da pandemia che ha portato il 32,6% delle imprese emiliano-romagnole in crisi di liquidità.