“La vita di Gina Borellini è la prova che quando le parole si fanno carne generano legami indelebili che durano nel tempo. L’intitolazione della Casa del mutilato è la viva testimonianza dell’esistenza di questi legami”. Lo ha affermato il vicesindaco Gianpietro Cavazza, coordinatore del Comitato Storia e memorie del Novecento di Modena, intervenendo alla cerimonia che si è svolta nella mattinata di oggi, giovedì 29 aprile, nella sede di viale Muratori dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra (Anmig) di Modena. Si tratta di un’iniziativa inclusa nel programma degli appuntamenti organizzati per celebrare la Festa della Liberazione in città.
Da oggi la Casa del mutilato porta dunque il nome della partigiana “Kira”, scomparsa nel 2007, alla quale è stata dedicata anche una stele, scoperta proprio durante l’intitolazione, nel corso della quale sono stati proiettati immagini e brani di discorsi di Gina Borellini a cura di Caterina Liotti e Barbara Pederzini del Centro documentazione donna. Alla cerimonia, patrocinata dalla Camera dei deputati e organizzata nel rispetto delle misure anti-contagio, hanno partecipato anche il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Davide Baruffi, la vicesindaca di Concordia Paola Giubertoni, l’assessora di San Possidonio Roberta Bulgarelli, la prefetta di Modena Alessandra Camporota, il vicecomandante dell’Accademia militare, colonnello Paolo Sbarra, il direttore del distretto di Modena dell’Ausl Andrea Spanò, il presidente nazionale di Anmig, Claudio Betti, e quello di Modena, Adriano Zavatti, la presidente del Centro documentazione donna Vittorina Maestroni, il presidente provinciale dell’Anpi Lucio Ferrari e Mirella Ferraresi in rappresentanza dell’Udi, oltre ad alcuni familiari di Gina Borellini.
Medaglia d’oro al valor militare, la partigiana “Kira” fu la prima deputata modenese eletta in Parlamento, dove rimase per tre legislature dal 1948 al 1963. Inoltre, fu presidente dal 1960 al 1990 della sezione modenese dell’Anmig, fondatrice dell’Unione donne italiane (Udi) e amministratrice in vari enti locali della provincia di Modena. Nel 1993 ricevette l’onorificenza di Commendatore della Repubblica italiana.
L’iniziativa continua nel pomeriggio, alle 18, con proiezione del docufilm “Vorrei dire ai giovani… Gina Borellini, un’eredità di tutti”, regia di Francesco Zarzana, coautore dei testi con Caterina Liotti (online su YouTube all’indirizzo www.youtube.com/channel/UCdYYKFpIMHjvAolINMlkhlg), che lo presenteranno assieme ad Adriano Zavatti. Anche questo appuntamento è a cura dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, in collaborazione col Centro documentazione donna.