È stato adottato nelle scorse settimane il primo “Piano spostamenti casa-lavoro” dell’Azienda USL di Modena. Il documento, redatto sulla base di un questionario a cui ha aderito il 76% dei dipendenti, è stato deliberato e inviato ai Comuni della provincia modenese, come stabilisce la normativa in materia. Grazie all’analisi dei dati raccolti saranno promosse nuove azioni per favorire la mobilità sostenibile e ridurre l’impatto ambientale.
Il Piano, curato dal Servizio di Mobility Management diretto dalla dottoressa Mariangela Tufano, traccia il quadro della situazione in merito alle modalità di spostamento del personale dell’azienda sanitaria, sia per quanto riguarda il tragitto casa-lavoro sia per quello tra le sedi aziendali o tra strutture delle altre due aziende sanitarie della provincia (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo SpA).
Per arrivare a proporre e istituire misure concrete per ridurre l’utilizzo di mezzi inquinanti, principale obiettivo del Piano, sono state prese in considerazione le condizioni specifiche dell’ambito, come i comportamenti e i bisogni di mobilità dei dipendenti e gli strumenti di pianificazione dei trasporti. Una mole di dati preziosi raccolti attraverso un questionario anonimo, compilato da quasi 3.300 tra dipendenti e collaboratori dell’Ausl: una risposta eccezionale, che da un lato testimonia l’attenzione e la sensibilità del personale nei confronti del tema e dall’altro permette il raggiungimento di un risultato altamente rappresentativo dell’intero organico aziendale.
Scendendo nel dettaglio dei dati raccolti, il Piano restituisce una fotografia delle modalità di spostamento utilizzate abitualmente dai dipendenti per raggiungere la sede di lavoro: tenendo conto delle caratteristiche peculiari di ciascun Distretto, è evidente come l’automobile sia di gran lunga il mezzo più utilizzato (la usa l’80% degli intervistati), ma spiccano anche la bicicletta (dal 2 al 19% a seconda della sede) e la combinazione treno-bus (rispettivamente 3% e 2%).
Diverse le ipotesi di progetto allo studio per favorire la ciclabilità e l’utilizzo del trasporto pubblico locale, come ad esempio l’istituzione di un bando interno sul modello del “Bike to Work” che preveda un incentivo parametrato sull’utilizzo della bicicletta per i dipendenti che si convertono a questo tipo di mobilità, e la sottoscrizione di nuovi abbonamenti annuali urbani ed extraurbani, in sinergia con i gestori del TPL per valutare la fattibilità di integrazione e rafforzamento dei servizi per agevolare i dipendenti aziendali.
Considerando inoltre la percentuale significativa (25%) di dipendenti che hanno indicato come possibile il fatto di svolgere il proprio lavoro da sedi diverse da quella lavorativa (il questionario non è stato influenzato dall’emergenza COVID, perché effettuato prima della stessa), si conferma come prioritaria la possibilità di smart working quale componente importante di una svolta eco-sostenibile per alcuni servizi. Proposta che la stessa emergenza ha contribuito a iniziare a strutturare a livello aziendale.
Un impegno costante e consapevole – L’importante lavoro svolto per realizzare il Piano spostamenti casa-lavoro non fa altro che ribadire e confermare l’impegno dell’Azienda USL di Modena nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sia attraverso le azioni legate alla prevenzione e promozione della salute, sia alle attività legate alla propria organizzazione.
“Negli ultimi anni sono state tante le iniziative intraprese in questa direzione dall’Azienda USL, promosse in particolare dal Servizio di Mobility Management – sottolinea la dottoressa Tufano –. Tra queste l’introduzione di biciclette nel parco mezzi per gli spostamenti dei dipendenti tra sedi di lavoro, i parcheggi bici coperti e custoditi per i dipendenti, l’attivazione di procedure per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica, l’installazione dei GPS sulle auto aziendali e i corsi di guida sicura per i dipendenti”.