Con la convocazione del primo incontro online del tavolo con le associazioni interessate, ha preso avvio il percorso di partecipazione dedicato alla riqualificazione dello Spazio giovani Reset del Comune di Soliera, gestito dalla Fondazione Campori. Forte di un finanziamento della Regione Emilia-Romagna, l’iter partecipativo intende coinvolgere le associazioni locali, i cittadini e soprattutto le giovani generazioni in un progetto che vuole ripensare spazi, attività e capacità di rispondere ai bisogni di Reset, luogo d’incontro dedicato ai ragazzi solieresi dagli 11 ai 18 anni.
Lo Spazio giovani Reset ha sede presso il centro polifunzionale Il Mulino, nel cuore di Soliera. Il Mulino di recente è stato oggetto di un percorso di riqualificazione che, nello scorso anno, ha coinvolto la Ludoteca e la Biblioteca Ragazzi. Il percorso partecipativo ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale nel rinnovamento di Reset, sia in termini di riqualificazione degli spazi, sia con la finalità di indagare opinioni, aspettative ed esigenze dei fruitori e dei familiari, al fine di ripensare le funzionalità stesse del centro. La volontà è anche quella di promuovere una nuova percezione dello spazio, in quanto contenitore di opportunità per la comunità, pur mantenendo una funzione sociale già presente nella natura del servizio.
Le attività che si svilupperanno nei prossimi mesi andranno dunque a coinvolgere la cittadinanza, sperimentando una innovativa integrazione tra gli strumenti tradizionali di partecipazione dei cittadini e le nuove forme digitali, riducendo al minimo i rischi rispetto all’emergenza sanitaria in corso.
“È un progetto che si inserisce in un percorso di riqualificazione dei servizi culturali e sociali della comunità solierese” spiega la vicesindaco e responsabile delle Politiche Giovanili Cristina Zambelli. “L’obiettivo condiviso è quello di intervenire in un percorso di rigenerazione non calato dall’alto, ma espressione effettiva dei bisogni del territorio, ragazzi, famiglie e associazionismo attivo nell’ambito delle politiche giovanili. Abbiamo scelto di sviluppare un percorso di ascolto e costruzione di politiche condivise.”