Con un lungo post sulla sua pagina Facebook, l’ex sindaco di Sassuolo e consigliere comunale del PD Claudio Pistoni torna sulla denuncia – archiviata nei giorni scorsi – mossa nei confronti del Sindaco Gian Francesco Menani a proposito della rimozione dell’amministratore unico di SGP Corrado Cavallini e della nomina degli amministratori della controllata del Comune che si sono succeduti a Cavallini ma sulle cui nomine, e sul modo con cui si è dato corso da parte dell’Amministrazione, Pistoni avanza più dubbi.
All’indomani dell’archiviazione e dell’articolo apparso sulla stampa di qualche giorno fa riportante le dichiarazioni di Menani, tengo a specificare che quando ho proceduto alla denuncia del Sindaco, il mio obiettivo era di salvaguardare il ruolo del consiglio comunale di Sassuolo. E sarei pronto a rifarlo.
Il Sindaco, è bene chiarirlo, è il legale rappresentante del socio, non “il” socio. Il socio unico di SGP è il Comune di Sassuolo, con la sua articolazione interna di rappresentanza, ovvero il Consiglio Comunale al cui interno sono presenti i rappresentanti eletti dai cittadini di Sassuolo.
Il Consiglio comunale, in base alla legge, in funzione del ruolo e delle competenze previste dalla Legge (non da me) con le sue deliberazioni “detta gli indirizzi e decide sugli atti fondamentali del Comune, ivi compreso la nomina dei rappresentanti del Comune negli enti”.
Deve essere chiaro che in una delibera del consiglio comunale, redatta ed approvata in ottemperanza all’art. 42 del vigente D.Lgs 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali) mai modificata nelle forme previste dal vigente ordinamento e quindi ancora in vigore, come il giudice afferma esplicitamente nell’ordinanza. prevede un #bando ad evidenza pubblica per la ricerca e relativa nomina di amministratori in società pubbliche, nello specifico si dettano le regole della nomina dell’amministratore di SGP.
La medesima delibera indica poi la prassi da seguire in caso di revoca dell’amministratore. Sia la revoca del precedente Amministratore che la nomina del suo successore sono state decise dal Sindaco senza rispettare il dettato del Consiglio Comunale. Il giudice dice che il Sindaco Menani non rispettò, come era suo preciso dovere, la deliberazione consigliare, ma afferma semplicemente che, dopo le recenti modifiche al reato di abuso d’ufficio (intervenute dopo che presentai denuncia), il fatto non costituisce più reato.
L’ordinanza si guarda bene dal dire che il Sindaco è libero di non rispettare le delibere consiliari.
Questo concetto è altresì ribadito nello Statuto della società, laddove recita testualmente che “le decisioni del socio sono assunte tramite atti dei propri organi in conformità a quanto previsto dalla legislazione in materia di Enti Locali e società partecipate”. (ovvero Consiglio Comunale e Giunta ognuno in ragione delle proprie competenze). Decisioni che il Consiglio Comunale ha già preso e Menani non ha rispettato.
Prima di dire che il Sindaci Menani ha esercitato un suo diritto in modo legittimo, avrebbe dovuto leggere l’ordinanza di archiviazione in cui il Giudice afferma che, esclusa la rilevanza penale questo non significa che il Sindaco possa violare a suo piacimento le delibere consiliari. Testualmente “l’art. 50, comma 8, T.U.E.L. stabilisce, nel delineare le “Competenze del sindaco e del presidente della provincia”, che tali soggetti provvedano “alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del comune e della provincia presso enti, aziende ed istituzioni sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio; – a tali direttive opera riferimento, nel medesimo contesto operativo, anche l’art. 42, comma 2, lett. g) (“indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza); – l’art. 43, comma 1, da ultimo, attribuisce ai consiglieri comunali e provinciali il “diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio”.
Tale potere era stato compiutamente esercitato in sede di approvazione della delibera n. 64 del 12 novembre 2009, relativa alla individuazione degli “Indirizzi generali per le nomine e designazioni di rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni”, rispondente all’esigenza di aggiornare i criteri stabiliti dal precedente atto consiliare n. 17 del 13 febbraio 1996 “anche per tener conto delle mutate esigenze, tra cui in particolare, l’avvenuta costituzione di Sassuolo Gestioni Patrimoniali s.r.l.”.
Per effetto della modifica della legge che disciplina il reato d’abuso d’ufficio il giudice ha ritenuto che il comportamento di Menani non costituisca reato, cionondimeno ritengo svilente, pericoloso e antidemocratico ignorare gli indirizzi del Consiglio Comunale. Altrimenti sarebbe come dire che il Presidente della Repubblica, essendo il rappresentante dell’Italia, ha il potere di agire a suo piacimento a dispetto delle camere.
Per quanto concerne le dinamiche interne alla società, devo rilevare che l’avv. Ruini viene presentato come consigliere/consulente del Sindaco, ma NON ci sono atti che gli conferiscono questo incarico, tuttavia interagisce con la struttura comunale. Non va posto sotto silenzio che secondo la legislazione italiana, in assenza di un atto che gli attribuisca questo potere sia pure a titolo “gratuito”, l’Avv. Ruini non può interagire con la struttura amministrativa, compresa SGP. Ma nessuno dice nulla. Non posso fare a meno di rilevare che l’avv. Ruini è il fratello di due assessori del Comune di Sassuolo.
Il dott. Cavallini amministratore di SGP viene destituito praticamente senza motivazioni. Perché?
Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 2019, spunta dal nulla il geom. Claudio Morselli, nominato dal Sindaco Amministratore di SGP. Senza preventivo bando ad evidenza pubblica come previsto dalla delibera Consigliare.
La delibera tutt’ora in vigore, ma clamorosamente ignorata.
Per la nomina di questo Amministratore si fa ricorso al Notaio, benché la norma non lo richieda. Perché? Quanto è stato speso per le prestazioni di un professionista non necessario? Dov’è l’atto di incarico? Chi ha pagato?
Il geom. Morselli, neo amministratore di SGP conferisce prontamente un incarico di 30.000 euro oltre IVA all’avvocato Ruini nonostante SGP abbia al suo interno l’ufficio legale.
Tanto più che l’incarico è del tutto generico, sino a ricomprendere “aggiornamenti normativi in campo legale”.
Chi ha rilevato che l’Ufficio legale di SGP non sia in grado neanche di “aggiornarsi” e di svolgere il ruolo per cui è stato istituito? (potrei capire che ha poca esperienza in materia di concordato e forse in materia di accordo para-concordatario…)
La previsione di spesa è di 30.000 €, oggettivamente molto alta.
Se ne va dopo appena sei mesi di mandato il neo amministratore di SGP spuntato dal nulla.
Ragioni personali non meglio specificate. è la frettolosa motivazione.
Solo sei mesi di mandato per un rocambolesco cambio di amministratore, destituito il primo e nominato il secondo senza dare corso in alcun modo ai tassativi obblighi imposti dagli indirizzi del Consiglio comunale.
Non si fa neanche in tempo ad apprendere delle dimissioni, che il solerte cilindro notturno di Menani sforna un altro amministratore di SGP, il dott. Marcello Alonzo, “naturalmente” nominato direttamente, non con un bando ad evidenza pubblica come prevede la famosa delibera consiliare. Non è stata mai fornita una motivazione.
Comprensibile che con questo andazzo sia impossibile fornire motivazioni plausibili al Consiglio Comunale.
Molto più comodo tacere o sparare frasi d’effetto del tipo “non sono un delinquente”.
Il neoamministratore/bis di SGP, altrimenti detto “Temporary manager”, arriva dalla Liguria.
Perché Temporaneo se SGP ha bisogno di continuità?
Ma non avevano detto era indispensabile la presenza dell’Amministratore almeno 4 giorni su 5?
E per quanto sarà “temporary”?
Manco a dirlo, è un mistero.
Ultimi particolari: SGP, da un anno in qua, conferisce incarichi a professionisti la cui sede lavorativa è fissata in terra ligure. (Assistenza fiscale/ contabile e perizia econometrica).
E ancora, SGP ha operato promozioni di carriera ai propri dipendenti, ivi compresa la promozione al massimo livello del contratto al legale di SGP, lo stesso legale che ha bisogno del supporto di un avvocato esterno.
Ma come?
Eliminano l’ufficio legale del Comune per “risparmiare” e poi gratificano quello di SGP che ha bisogno del costante supporto esterno anche per gli aggiornamenti per una spesa di “solo” 30.000,00 euro?
E soprattutto, dove sono gli atti di indirizzo del socio come vuole il decreto sulle società partecipate? (in questo caso delibera di Giunta), dove sono gli atti dell’amministratore? Le motivazioni? La programmazione del personale?
E poi perché riorganizzare la struttura adesso con promozioni al massimo livello del contratto che potrebbero rivelarsi inutili a breve, se, come dice lo stesso Menani, non è ancora deciso quali e quanti servizi saranno lasciati in SGP?
E ancora perché ci sono delle decisioni della Giunta che non sono rese note alla cittadinanza?
Nella numerazione progressiva delle delibere ci sono molti numeri mancanti, perché?
Ma è ovvio: trasparenza e risparmio sono concetti del tutto personali!
Ai cittadini basti sapere quello che Menani dice: “lavora e tanto per il bene di Sassuolo”!
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