Come accompagnare le famiglie nel percorso di adozione internazionale e con quali servizi sostenerle. E’ il tema dell’accordo sottoscritto giovedì 27 settembre nella sede della Provincia di Modena. Il protocollo individua gli strumenti per la qualificazione delle attività relative all’adozione e favorisce lo sviluppo di politiche di rete tra famiglie, scuola, servizi e operatori sociali sul territorio.
L’accordo, inoltre, individua le funzioni che i vari soggetti coinvolti (enti locali, Azienda sanitaria ed enti autorizzati all’adozione) sono chiamati a svolgere per garantire risposte adeguate ai bisogni specifici dei bambini adottati e per sostenere i genitori adottivi.
“Abbiamo promosso il protocollo – afferma Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alle Politiche sociali – per offrire alle coppie adottive migliori servizi sia in termini di formazione che di sostegni post adottivi. Ed è previsto anche un impegno degli enti accreditati per l’adozione a fornire preventivamente alle famiglie informazioni sui costi delle loro prestazioni. Provincia e servizi sociali del territorio, inoltre, collaborano con gli enti autorizzati al fine di rendere sempre più umano e positivo il rapporto tra le coppie adottive e i bambini”.
Oltre alla Provincia, i firmatari sono i Comuni o le loro forme associative, capofila dei piani di zona (Carpi Castelfranco Emilia, Fiorano, Modena, Pavullo, Unione Comuni modenesi area Nord, Unione terre dei castelli) l’Azienda Usl, distretti di Mirandola e di Sassuolo (per le funzioni in materia di minori delegate dai Comuni) e gli enti autorizzati all’adozione internazionale: Istituto la casa, Associazione Agapè, Anpas E.R., Centro adozioni La Maloca, Associazione amici dei bambini, Aiau-associazione in aiuti umanitari, Nova-Nuovi orizzonti per vivere l’adozione, Amici di don Bosco, Nadia Onlus.
La Provincia ha una funzione di coordinamento e promozione nel campo della formazione e della qualificazione della rete dei servizi per il necessari supporti alla famiglia adottiva e per l’accoglienza del bambino adottato. Gli enti autorizzati all’adozione internazionale si impegnano invece a curare il percorso di avvicinamento e incontro tra bambino e coppia adottiva, a collaborare con la famiglia, comunicare a essa tutte le informazioni, comprese quelle sulle tariffe applicate, per stabilire i contatti con il bambino in adozione e il suo accompagnamento alla coppia.
Le adozioni in Provincia di Modena
Dopo il calo del 2005, le adozioni internazionali in provincia di Modena sono di nuovo in risalita. Infatti, nel 2006 sono state 62 contro le 38 del 2005 (per quell’anno il calo è da attribuire alla chiusura di alcuni canali dell’Est). Nel 2004 le adozioni internazionali avevano invece raggiunto quota 73. Quelle nazionali sono state 15 nel 2006 (12 nel 2005 e 13 nel 2004). Dal 2004 al 2006 le adozioni sono state complessivamente 207 di cui 167 internazionali e 40 nazionali.
Secondo dati elaborati dell’assessorato provinciale alle Politiche sociali, negli ultimi tre anni (2004-2006) sei su dieci dei bambini adottati sono maschi. Le 167 adozioni internazionali in provincia di Modena sono così suddivise secondo i paesi di provenienza: 47 (pari al 28 per cento) dalla federazione Russa; 30 (il 18 per cento) dalla Colombia; 18 ( 11 per cento) dall’Etiopia; 7 (il 4 per cento) dalla Bolivia; 5 (3 per cento) dalla Cambogia e altrettanti dalle Filippine e dal Vietnam; il resto da altri paesi dell’America Latina, dall’Est europeo, dal Medio Oriente e dall’Asia.
Se si guarda all’età (nello stesso periodo 2004-2006) i bambini assegnati con adozione internazionale sono così suddivisi: fino ad un anno il 13 per cento; da 2-3 anni il 29 per cento; da 4-5 anni il 29 per cento; da 6-7 anni il 15 per cento; 8-9 anni il 9 per cento; con più di dieci anni il 7 per cento.