Il secondo fascicolo 2020 di RS-Ricerche Storiche, rivista di ISTORECO, è puntualmente in libreria a differenza del numero di aprile che, colpa della pandemia, era uscito asincronicamente all’appuntamento del 75° della Resistenza. Il volume sarà presentato il 5 gennaio 2021 alle ore 17 in diretta streaming sulla pagina Facebook di Istoreco, visibile anche a chi non possiede un profilo di Facebook.
È stato, purtroppo, un anniversario della Liberazione “anomalo” come sottolinea Massimo Storchi nell’editoriale: «Quello del 2020 è stato un 25 aprile diverso. Un anniversario della Liberazione, per la prima volta in settantacinque anni, senza le persone, la gente, le piazze piene, i cortei…».
Il 2020 è stato anche il 60° dei fatti del 7 luglio 1960: Michele Bellelli lo ricorda con le foto dei funerali delle cinque vittime svoltisi il 9 luglio. «Insieme ad una folla di comuni cittadini vennero ad onorare le vittime personalità politiche locali e nazionali: il segretario nazionale del PCI Palmiro Togliatti, il leader della Resistenza Ferruccio Parri e Umberto Terracini solo per citare i più noti».
Particolarmente ricca la sezione Ricerche che presenta i saggi di Alessandra Fontanesi, Chiara Torcianti con Franco Capone, e Alessandro Incerti. Fontanesi ci guida alla scoperta di un luogo della memoria dimenticato: il campo di concentramento di Reggio Emilia a Cavazzoli; Torcianti e Capone ci raccontano del disastro dei Canneti di Marola (nel comune di Carpineti), che nel maggio 1902 uccise dodici persone. Con Incerti trasvoliamo l’Atlantico per atterrare in America per seguire le vite di alcuni socialisti reggiani che contribuirono alla nascita del socialismo italiano negli Stati Uniti.
Nella sezione Memorie & Biografie sono ospitate due storie tanto diverse quanto affascinanti. Lo storico ungherese Gábor Dombi segue le tracce del gelataio campagnolese Francesco Tirelli, emigrato a Budapest alla fine degli anni Venti, che, per avere salvato la vita di dieci ebrei, fu insignito del premio “Giusto Tra le Nazioni”. Morì in circostanza oscure in Svizzera nel 1954. Il secondo racconto è la storia della vita militare di Luigi Menozzi che, nel suo Diario, scrive: «Il mio fronte in Italia fu al Col di Lana, 3.000 metri nel Trentino Alto Adige, quello in Grecia (Albania, Macedonia), confine con la Bulgaria, verso quota 1.050 e per giunta mi trattennero in Grecia (Salonicco) sino al 9 gennaio 1920».
Nella sezione Didattica, l’articolo di Dzvina Gladun riprende il tema della memoria con le oltre settanta Stolpersteine, Pietre d’Inciampo, posate a Reggio Emilia tra 2015 e il 2020 per ricordare la deportazione degli ebrei reggiani, degli internati militari, degli oppositori politici, dei lavoratori coatti.
Ancora Michele Bellelli, nella sezione Documenti d’Archivio, ricostruisce un pezzo della vita delle Reggiane raccontando di Danilo Corinaldesi «un personaggio poco conosciuto nella storia delle Reggiane, ma fu uno dei dirigenti di primo piano negli anni ’30 e ’40, assumendo le cariche di direttore dell’ufficio vendite, procuratore e presidente della MAP. Svolse anche un ruolo durante la guerra di Liberazione, ancora non ben chiarito, al servizio degli Alleati».
Continuando a scorrere l’indice incontriamo le Rubriche. In “Storie di alberi e di uomini”, Ugo Pellini racconta del Fico di don Carlo a Poiano; in “Strade che vai storie che trovi”, Massimo Storchi ci porta nel cuore di Reggio con Salite e discese in centro storico: via san Giuseppe.
Chiudono il fascicolo i saggi di Giovanni Guidotti e Loretta Giaroni dedicati a Nilde Iotti, in occasione del centenario della nascita.