Quello che si è appena concluso è stato l’ultimo weekend utile per riempire i pacchi natalizi. Gli acquisti dei modenesi sono stati sobri e contenuti, con una forte e prevedibile flessione delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: Confesercenti Modena sottolinea come questa situazione delicata sia stata aggravata in città dall’ultima Ordinanza del Sindaco di Modena di venerdì scorso, volta al “contenimento della pandemia” che, nei fatti, si è tradotta particolarmente nella giornata di domenica in una netta diminuzione degli accessi pedonali nel centro storico cittadino, penalizzando la rete fisica del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi.
Il trend delle vendite in provincia
Dopo il fine settimana appena trascorso Confesercenti Modena conferma i dati della rilevazione effettuata nei giorni scorsi su 50 negozi della provincia: la maggior parte delle attività segnala un calo delle vendite significativo, ma contenuto entro il 20%; i negozi di alimentari e gastronomia rimangono quelli preferiti dai modenesi – con un leggero miglioramento nelle vendite proprio in questi ultimi due giorni – mentre chi è più in sofferenza sono i settori dell’abbigliamento e della ristorazione, dove le perdite superano il 40%. Da segnalare un’inversione del trend nel settore dell’elettronica: mentre fino allo scorso anno gli smartphone andavano per la maggiore in questo periodo, quest’anno si preferiscono pc portatili e tablet, utili per la didattica a distanza.
“Nonostante la concorrenza dei grandi gruppi sul web un segnale importante è il fatto che gli esercizi di vicinato stavano gradualmente tornando a essere un riferimento per i cittadini, ma questa preferenza viene vanificata dalle ultime ulteriori restrizioni, che si traducono in un ulteriore colpo gravissimo a settori che hanno già pagato un prezzo eccessivamente alto in termini economici – sottolinea Mauro Rossi, presidente Confesercenti Modena – Pur nella straordinarietà della situazione un’impresa, per stare sul mercato, deve poter minimamente programmare la propria attività, in particolare in tema di ordinativi di merce deperibile e di organizzazione del personale dipendente: non può essere posta nella continua incertezza se poter aprire ai propri clienti. Uno stop and go come quello che si sta susseguendo da mesi genera sconcerto, azzera energie e causa ulteriori danni economici. Per questo oggi sono a rischio molte attività provate da periodi di chiusure o semi-lockdown”.