Hanno scioperato oggi – mercoledì 21 ottobre – anche a Modena i lavoratori del comparto dei cosiddetti multiservizi. Svolgono attività di pulizie e igienizzazione nei settori pubblici e privati e chiedono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da sette anni.
«Nel nostro territorio sono circa 1.500 gli occupati in questo settore. La gran parte di essi – – spiega Alessandro Martignetti, sindacalista della Fisascat Cisl Emilia Centrale – sono donne e stranieri con contratti part time che spesso non raggiungono nemmeno le 20 ore settimanali, con retribuzioni molto basse (meno di 7 euro all’ora).
Molte di queste persone lavorano negli ospedali e nelle scuole e sono state in prima linea nel periodo più acuto del Covid, tanto che diversi lavoratori sono stati contagiati».
Nonostante ad aprile fosse stato riattivato il confronto tra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, con la sottoscrizione a giugno di un avviso comune in cui si conveniva, tra le varie cose, di rinnovare il contratto di lavoro in tempi brevi, nei mesi successivi l’approccio è stato differente rispetto agli affidamenti.
«Ci hanno presentato richieste irricevibili in tema di flessibilità, diritti e costi, fino a far saltar i tavoli – afferma Martignetti – Il mancato rinnovo contrattuale si traduce in una guerra di appalti al ribasso resa possibile proprio dal congelamento dei salari di lavoratori che, nonostante l’aumento dei fatturati delle imprese per le quali lavorano, dovuto anche ai servizi straordinari di sanificazione, – conclude Alessandro Martginetti della Fisascat Cisl Emilia Centrale – risultano ingiustificatamente penalizzati dagli impegni sul contratto non mantenuti dalle associazioni datoriali».