Si è svolta il 21 ottobre scorso a Reggio Emilia (RE), la cerimonia di consegna al Comando Militare Esercito (CME) “Emilia Romagna” del Primo Tricolore. All’evento, tenutosi nel Palazzo Comunale, ha preso parte una delegazione del Comando, che ha fatto da cornice alla consegna del simbolico drappo da parte del Sindaco del capoluogo, Luca Vecchi, nelle mani del Comandante del CME, Col. Fabrizio Ghiretti.
L’iniziativa trae ispirazione dalla Festa del Tricolore – ufficialmente Giornata Nazionale della Bandiera -, istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, con l’intendimento di celebrare il bicentenario della nascita a Reggio nell’Emilia della Bandiera Italiana, avvenuta ufficialmente il 7 gennaio 1797 con l’adozione del Tricolore da parte della Repubblica Cispadana.
Con tale riferimento ideale, a partire dal 2000, il Comune di Reggio Emilia assegna una riproduzione del Primo Tricolore a personalità e istituzioni che si sono distinti per meriti e impegno nei campi della cultura, della scienza, dello sport e dell’impegno civico.
Tra le 300 onorificenze ad oggi conferite, spiccano quelle ai Presidenti Giorgio Napolitano (2011), Sergio Mattarella (2017), e, ultima in ordine di tempo, quella al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli (2020).
Il prestigioso riconoscimento, si legge nella motivazione di conferimento “porta con sé la gratitudine nei confronti del Comando Militare che, fin dall’inizio delle celebrazioni del Primo Tricolore, è stato al fianco dell’Amministrazione comunale e delle città tutta di Reggio Emilia, fornendo un apporto significativo per l’organizzazione e la perfetta riuscita di questo fondamentale momento istituzionale del vivere pubblico”.
Il CME “Emilia Romagna” opera in regione nella veste di Comando territoriale dell’Esercito Italiano. Tra i suoi compiti, oltre a quelli di natura documentale e promozionale, figurano, di particolare rilievo, quelli di raccordo con tutti gli attori del mondo accademico, istituzionale, politico e industriale operanti nel territorio emiliano romagnolo.