Si riuniscono a Modena dal 28 al 30 novembre gli esperti delle Malattie dell’Apparato Respiratorio, nel corso della seconda edizione del convegno Outbreaks Pneumology sulle più recenti evidenze scientifiche della materia, organizzato dalla Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’AOU di Modena, diretta dal prof. Enrico Clini di UNIMORE. Scopo dell’incontro – che si svolge nell’Aula Magna del Centro Didattico del Policlinico di Modena in via del Pozzo – è raccogliere esperti nazionali e internazionali in tre specifiche aree di grande interesse per la medicina respiratoria e in ampio fermento culturale: asma bronchiale e BPCO, nella cura e gestione della insufficienza d’organo in aree specialistiche dedicate, diagnosi e cura delle pneumopatie diffuse del polmone.
“Le evidenze scientifiche più recenti – ha ricordato il prof. Enrico Clini di UNIMORE – confermano il rinnovamento in atto nell’ambito della pneumologia moderna, sempre più orientata a più nuovi ambiti di competenza interventistica e intensivistica e a una evoluzione sempre più traslazionale delle conoscenze sulle principali affezioni delle vie aeree e del parenchima. Il nostro Obiettivo è quello di attirare giovani specialisti e cultori della materia per un confronto diretto con esperti qualificati e su casi clinici che possono guidare la esperienza quotidiana e orientare per la futura professionalità. La nostra Università e il nostro reparto sono pronti a raccogliere questa sfida, la città di Modena saprà offrire ai partecipanti anche il gusto della propria proverbiale ospitalità”.
Giovedì 28 novembre, dopo la cerimonia di apertura del convegno, il prof. Leonardo Fabbri, già direttore della Pneuomogia del Policlinico, racconterà l’evoluzione della Scuola di Pneumologia a Modena. A seguire, il prof. Massimo Dominici di UNIMORE, Direttore della S.C. di Oncologia dell’AOU di Modena parlerà di Polmone e Medicina Rigenerativa.
La mattina di venerdì 29 novembre sarà dedicata al tema delle malattie rare del polmone con la presentazione anche di casi clinici in Polmonite Interstiziale Idiopatica, degli Effetti extra-polmonari del nintedanib per la cura dell’IPF, Polmonite Interstiziale Non-specifica. Al pomeriggio, invece, si discuterà della terapia intensiva e la grave insufficienza respiratoria. Verranno presentati casi clinici sul tema della ventilazione non invasiva nella IPF riacutizzata e sulla Fistola bronco-aortica.
Sabato 30, infine, si parlerà di malattie croniche delle vie aeree. Verranno presentati casi clinici sull’Asma, sulla Broncopneumopatia cronico ostruttiva e sulla fibrosi cistica.
“Ho deciso di dedicare la mia relazione di apertura alla sigaretta elettronica – ha concluso il prof. Enrico Clini – perché parlando di evidenze, è utile affrontare le conseguenze degli studi più recenti sulla percezione del rischio di questi device. Negli Stati Uniti, nel 2018 sono stati oltre 40.000 gli adolescenti che facevano uso di sigaretta elettronica, in un Paese in cui nei primi dieci mesi del 2019, sono 1479 i pazienti con danno polmonare collegato alla sigaretta elettronica con 33 morti di 44 anni di età media. Sono dati che colpiscono, soprattutto perché questo tipo di dispositivo è percepito come poco nocivo sia dal punto di vista attivo che passivo. La sigaretta elettronica, infatti, sembra aumentare il rischio di contrarre polmoniti di derivazione chimica, a causa di alcune delle sostanze presenti in essa. In Italia non esistono ancora studi diffusi sul fenomeno che, però, sarebbe utile portare avanti”.