“Riaprire la sede storica della Lapam a San Felice rappresenta un grande motivo di soddisfazione. Farlo nel 60esimo della nostra associazione, in uno dei luoghi che hanno visto nascere Lapam, è ancora più bello”. Gilberto Luppi, Presidente generale Lapam Confartigianato, suggella così l’inaugurazione della sede dell’associazione a San Felice nella sua ‘casa’ di via Molino. La riapertura della sede è stato il culmine di una vero e proprio happening, con le premiazioni delle imprese storiche sanfeliciane e con un interessante convegno sul commercio. “Diamo un riconoscimento alle imprese con almeno 40 anni di fedeltà associativa – ha detto Carlo Alberto Rossi, segretario generale Lapam che proprio da San Felice ha iniziato il suo percorso professionale nell’associazione –: sono tante a dimostrazione del legame fortissimo tra Lapam e questo paese”.
Il commercio a San Felice prima e dopo maggio 2012. Dopo l’introduzione della presidente Licom, Cinzia Ligabue, la professoressa Elisa Martinelli, docente al dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha proposto i risultati di questo lavoro nel corso del convegno promosso da Lapam Confartigianato e Licom sul commercio a margine dall’inaugurazione della sede.
Tra i principali risultati di questo lavoro (realizzato a marzo 2012 e successivamente ripetuto con elementi differenti ma in parte comparabili poco più di un anno fa) emergono diversi elementi di grande interesse. Diversi imprenditori del commercio non si ritengono ancora tornati a livelli pre-sisma ma metà si qualificano come in ripresa (49%), mentre addirittura un terzo si considera ancora in emergenza (33%) rispetto ai restanti (18%) che affermano di avere totalmente recuperato. Le difficoltà sono state superate soprattutto grazie all’autofinanziamento, oltre che con i contributi arrivati dal pubblico e, in parte, al sostegno ricevuto dai fornitori. Se nel pre-sisma le maggiori criticità erano date dall’incremento dei costi, nel post-sisma vendite e clienti sono in diminuzione mentre l’indebitamento è cresciuto. I dettaglianti di San Felice maggiormente orientati al mercato (ovvero capaci di leggerne le tendenze, rivedere le modalità di erogazione del servizio, inserire in assortimento nuove proposte), sono stati capaci di sostenere e sviluppare le vendite e di intessere solide relazioni con clienti e fornitori. Questi commercianti sono quelli che hanno mostrato maggiori livelli di resilienza organizzativa. Il convegno è stato chiuso dalla testimonianza della vice presidente Lapam, già presidente Licom, Rita Cavalieri.
All’inaugurazione della sede hanno partecipato il sindaco di San Felice, Michele Goldoni e mons. Lino Pizzi, originario del paese e vescovo emerito di Forlì-Bertinoro che ha impartito la benedizione. Presente anche l’ex presidente generale Lapam, il sanfeliciano Giampaolo Palazzi.
Ecco l’elenco delle imprese premiate per la fedeltà associativa. Bgp, Bergamini Antonella, Bozzoli Paolo, Calzolari Marco, Casarini Massimo, Eurofustelle Packaging, Farmacia Fregni, Gasparini Gianni, Gatti Massimo, Gavioli Marcella, Drogheria Gibertii, Golinelli Mauro, Immobiliare Malaguti, La Boutique dell’autoradio, Oeb, Ottica Pignatti. Preva, Rebecchi Franco & C, Rossetti Giovanni, Scione Carmine, Sganzerla Alberto, Spazzolificio Manfredini, Termotecnica Remondi, Willy tessitura, Golinelli Mauro srl, Paltrinieri Flora, Casarini Massimo, Molino Gaspari, Calzolari Marco.
A proposito delle premiazioni, ecco un passaggio del messaggio letto da Flora Paltrinieri, moglie dello storico presidente Licom di San Felice Paolo Aragone, recentemente scomparso. Si tratta di una testimonianza davvero molto significativa: “In questi anni trascorsi nello storico negozio – ha detto la signora Flora dopo aver ringraziato Lapam per il riconoscimento – ho capito che fare il commerciante (o l’imprenditore) non è così semplice come qualche anno fa; i tempi sono cambiati, ci viene chiesta preparazione, competenza, professionalità, aggiornamenti continui per poter offrire ai cittadini un servizio di qualità, al passo coi tempi. Ritengo però che requisiti indispensabili siano l’ascolto, la pazienza, l’etica affinché l’attività stessa non si riduca a un freddo, asettico servizio, ma rappresenti un momento di condivisione, di comprensione, di autentico contatto umano per contribuire a costruire una società migliore in cui prevalgano sentimenti di stima, fiducia, rispetto. Di tutto ciò devo ringraziare mio marito Paolo che mi è stato maestro di vita”.