“Buongiorno a tutti”: ha esordito così, in italiano, Kimi Raikkonen, al suo primo appuntamento da pilota ufficiale della Ferrari con la stampa, nel corso del tradizionale evento di inizio anno a Madonna di Campiglio. Questo saluto gli ha procurato un applauso dei giornalisti presenti, forse anche a causa del confronto con il suo predecessore, Michael Schumacher, che è riuscito a fare la stessa cosa solo dopo diversi anni di lavoro a Maranello!
C’era molta curiosità rispetto all’acclimatamento di Kimi in “Rosso”, all’interno del team più leggendario della Formula 1, considerata la sua provenienza dalla McLaren-Mercedes, ritenuta essere un ambiente piuttosto austero.
“Fin dal mio primo arrivo a Maranello, e anche in pista in occasione di una sessione di test, ho notato che l’atmosfera è diversa – ha affermato il finlandese -. C’è un clima più famigliare, anche se si lavora sempre al massimo e ognuno fa del proprio meglio. Nonostante la grande intensità si percepisce più rilassatezza ed è più facile lavorare. Per tutte queste ragioni sono davvero felice di essere qui, è esattamente come mi aspettavo che fosse, quindi posso solo dire bene di questa squadra. Di certo è molto diverso dalla McLaren; per me il cambio presenta solo aspetti positivi, è una situazione piacevole.
A Kimi è stato anche chiesto se essere un pilota Ferrari comporterà per lui qualche cambiamento: gli uomini della McLaren sembra gli abbiano detto che lui non sarebbe adatto al Cavallino Rampante: “Non so cosa dicano in McLaren o cosa pensino – ha risposto – e non so come possano esprimere certe opinioni senza conoscere l’ambiente che c’è a Maranello. Io non cambierò i miei modi. Sta già funzionando bene così come è. Non penso che se avessi anche cambiato il mio stile le cose sarebbero migliorate perchè alla fine il problema non era quanto io mi allenassi o cosa facessi nella mia vita privata. Alla McLaren la questione era che la vettura non finiva le corse oppure non le finiva abbastanza velocemente. Non mi interessa ciò che dicono, vado avanti per la mia strada”.
“Di certo dobbiamo lavorare insieme al meglio possibile – ha continuato il finlandese – dobbiamo trovare il modo migliore per farlo. Io non sono Michael Schumacher e il team non si aspetta che io lo sia. La squadra sa che il mio metodo di lavoro è diverso e dobbiamo pertanto trovare il modo più efficace di lavorare. Non c’è alcun problema in questo. Durante i test ho visto che le procedure funzionano bene, meglio che in qualsiasi altra squadra di Formula 1. La gente mi diceva che sarebbe stato difficile stare qui, ma per quanto ho potuto vedere è completamente l’opposto. Non vedo alcun problema tra me e il team”.
“Penso che il rosso sia un colore molto più caldo – ha aggiunto Raikkonen -, è bello. Inoltre mi piace lo stile del team, in tutti i campi. Certo è una sensazione speciale vestire il Cavallino Rampante per la prima volta”.
Kimi è sembrato in ottima forma e anche più rilassato che in passato: “Ho tirato un po’ il fiato a casa nel periodo di Natale, senza avere molto altro da fare se non riposarmi. D’altra parte è l’unico momento in cui è possibile dedicarsi a certe cose e non so dirvi se quest’anno sia stato di più o di meno rispetto al solito, non tengo il conto. Faccio ciò che mi piace e penso di essere in buona forma, che è l’unica cosa importante”.
I rappresentanti dei media si sono infine soffermati sul presunto ruolo di “sostituto” di Michael: “Non sento pressione per questo – ha chiarito – perché quando sono arrivato in McLaren ero in una situazione simile, ed ero anche più giovane. Ovvio che ora tutti vorranno fare delle comparazioni con Michael, il pilota più importante della Formula 1 per lungo tempo. Io però non do peso a questa cosa: vado avanti per la mia strada. Ci vorrà un po’ per abituarmi al nuovo metodo di lavoro e anche perché i ragazzi capiscano il mio modo, ma non mi preoccupo di questo”.