Per l’anno scolastico 2018/19 nei nidi e nelle scuole d’infanzia del Comune di Modena non sono state accettate autodichiarazioni sull’obbligo vaccinale. Per essere ammessi alla frequenza è necessario essere provvisti di certificazione di avvenuto completamento delle vaccinazioni o di appuntamento per il completamento delle stesse. È quanto ha spiegato l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza premettendo che affrontando il tema “l’amministrazione comunale ha cercato innanzitutto di mettersi dalla parte dei più deboli, garantendo il diritto alla salute, all’istruzione e alla privacy e il diritto all’ascolto delle esigenze delle famiglie”. L’assessore ha risposto giovedì 11 ottobre in Consiglio comunale all’interrogazione su “Caos autocertificazioni dei vaccini” delle consigliere del Pd Federica Venturelli e Grazia Baracchi.
Lo ha sottolineato l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza, giovedì 11 ottobre in Consiglio comunale rispondendo all’interrogazione su “Caos autocertificazioni dei vaccini. La situazione nelle scuole modenesi” delle consigliere del Pd Federica Venturelli e Grazia Baracchi. L’interrogante ha ricordato come nel decreto Milleproroghe sia previsto il rinvio di un anno dell’obbligo di vaccinazione dando ai genitori la possibilità di presentare un’autocertificazione, sottolineando che “il provvedimento lede i diritti dei più deboli” e “tutelare la salute dei bambini e proteggere quelli malati è un dovere delle istituzioni”. All’assessore ha chiesto “se ritiene l’autocertificazione sull’obbligo vaccinale valido riconoscimento all’iscrizione e frequentazione scolastica; le azioni intraprese dal Comune in attuazione alla legge regionale sull’obbligo vaccinale; se durante i controlli sulle autodichiarazioni sono state riscontrate delle irregolarità; se sono previsti controlli anche nelle scuole comunali; se ritiene utile verificare la congruità all’assolvimento dell’obbligo vaccinale tramite l’archivio anagrafico regionale”.
L’assessore Cavazza ha fatto sapere che “non risultano controlli da parte dei Nas nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali e della Fondazione Cresci@mo, dove ad oggi non è stato sospeso alcun bambino, mentre le famiglie che non hanno ancora consegnato uno dei due documenti richiesti per la frequenza scolastica sono state sollecitate a farlo. Per le scuole d’infanzia statali, invece, i controlli sono di competenza dei dirigenti scolastici, così come nelle scuole d’infanzia private spettano ai gestori.
Per quanto riguarda le azioni intraprese dall’Amministrazione in attuazione della legge regionale sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione ai nidi e gli aspetti procedurali, l’elenco di nuovi ammessi e già frequentanti è stato inizialmente inviato all’ufficio Asl competente per il confronto con l’anagrafe vaccinale. Le famiglie dei bambini non in regola sono state quindi contattate dal Settore e la documentazione successivamente da loro consegnata, inoltrata all’Asl per le verifiche. Le famiglie che non hanno rispettato la scadenza sono state contattate telefonicamente: diverse hanno regolarizzato la posizione, una sola ha rinunciato al posto e le restanti sono risultate in ritardo sul calendario vaccinale data la piccola età dei bambini.
Analogo percorso è stato adottato per le scuole d’infanzia comunali e della Fondazione Cresci@mo.
Il 29 agosto, nell’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico, la Giunta Regionale ha deliberato una normativa più restrittiva e cogente prescrivendo la sospensione degli inadempienti agli obblighi vaccinali, cioè sprovvisti di certificazione di avvenuto completamento delle vaccinazioni o di appuntamento per il completamento delle stesse. “Come amministrazione – ha continuato Cavazza – abbiamo quindi provveduto a sollecitare le famiglie con bambini risultanti non ancora in regola e ad oggi siamo in attesa della documentazione da parte di un numero ristretto di famiglie”.
Affrontando la questione, l’assessore ha anche sottolineato di aver incontrato rappresentanti dei No Vax e di aver accolto le sollecitazioni sollevate in materia di privacy e che tutto l’iter procedurale sull’obbligo vaccinale per quanto riguarda le strutture comunali è rimasto in capo all’amministrazione con attenzione particolare al rispetto anche a tali aspetti.
Cavazza ha infine annunciato che per venerdì 12 ottobre, “a quasi un mese dall’apertura delle scuole”, è in programma una conference call tra Regioni e Ministero per chiarire ciò che ancora appare non definito rispetto a quanto previsto sull’obbligo vaccinale dal decreto mille prororoghe.
Soddisfatta della risposta la consigliera Venturelli che ha osservato che la posizione dell’Amministrazione “garantisce il diritto alla salute e all’inclusione di tutti i bambini e che l’autocertificazione è una pratica inquietante”. La consigliera ha sottolineato che “i falsi miti e la pseudo scienza stanno trasformando una delle maggiori scoperte della medicina in una pratica guardata con sospetto. L’antidoto sono il dialogo e la buona informazione”.