Messa a punto nei giorni scorsi la variante al Programma di riqualificazione urbana (Pru) dell’Area Reggiane-Quartiere Santa Croce, con la quale si allarga il perimetro di competenza del Pru includendovi i Capannoni 15/A/B/C dell’area Reggiane e l’ambito di riqualificazione di Santa Croce, del quale fanno parte gli immobili oggetto di riuso con finalità pubbliche e il viale Ramazzini, dove è prevista la riapertura del passaggio a livello, la giunta comunale ha approvato stamattina – su proposta degli assessori Daniele Marchi e Alex Pratissoli – la proposta di Convenzione fra Comune di Reggio Emilia e Presidenza del Consiglio dei ministri finalizzata all’erogazione dei 17,8 milioni di euro che finanzieranno i nuovi interventi.
Il finanziamento è stato ottenuto da Reggio Emilia nei mesi scorsi, attraverso la partecipazione – appunto con il Pru Santa Croce-Reggiane – al Bando aree urbane e periferie promosso dalla Presidenza del Consiglio.
Approvando lo schema di Convenzione, la giunta comunale ha compiuto un passaggio tecnico fondamentale nel percorso amministrativo, che prevede nelle prossime settimane la firma della stessa Convenzione fra il Comune, rappresentato dal sindaco Luca Vecchi, e il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Attraverso questo consistente finanziamento ministeriale, conseguito grazie alla capacità della città di aver fatto squadra intorno alle strategie del Comune e alla progettualità operativa di Stu Reggiane spa (il bando, infatti, è stato vinto anche grazie alla partecipazione di diversi soggetti privati) prende avvio la seconda fase del Programma di rigenerazione urbana dell’Area Reggiane, una fase volta soprattutto ad estendere la riqualificazione urbana al quartiere, ad aumentare i collegamenti tra lo stesso e il resto della città e a implementare le opportunità di insediamento nell’area della ex fabbrica di aziende di rango internazionale.
Con i Capannoni del gruppo 15, il cui recupero architettonico e funzionale incrementa sensibilmente l’apporto alla qualità urbana dell’area Reggiane e di tutto il quartiere Santa Croce, vengono dunque ricompresi gli ambiti del progetto di ‘Riuso’ temporaneo, ovvero insediamenti produttivi dismessi tra via Gioia, viale Ramazzini e via Talami per i quali si è già entrati nella fase della realizzazione effettiva, con l’affidamento degli incarichi ai progettisti, per la riqualificazione architettonica e funzionale degli edifici.
Sono 14 i progetti specifici in cantiere, dedicati a servizi culturali, educativi, sportivi e assistenziali, nel segno della rigenerazione urbana, della coesione e dell’innovazione, che trovano spazio, oltre che nel Capannone 15A, in altri sette importanti immobili.
Si tratta in particolare degli ex Magazzini logistici di via Gioia 24 e di via Gioia 22/A, B e C, dell’ex Mangimificio Caffarri di via Gioia 4, dell’ex discoteca Maffia di viale Ramazzini 35 e dell’ex Deposito ferroviario di via Talami 7.
Il quartiere è al centro dell’azione di rigenerazione anche per quanto riguarda i collegamenti con il resto della città.
Un notevole incremento degli standard di fruibilità è infatti prevista con la riqualificazione di alcune strade di Santa Croce: il tratto est di viale Ramazzini (il cosiddetto “braccio storico” interno alle ex Officine Reggiane), via Gioia, via Talami e via Veneri (tratto sud) e la riapertura del passaggio a livello di viale Ramazzini.
Proseguono senza sosta e nei tempi stabiliti i lavori del cantiere per la riqualificazione di piazzale Europa, destinato a divenire piazza del quartiere, area di connessione fra Santa Croce e i quartieri limitrofi, ingresso al Parco Innovazione.
Il Pru Reggiane-Santa Croce raggiunge una dimensione di investimento complessiva stimabile in 50 milioni di euro, costituita fra l’altro dal contributo richiesto al Bando aree urbane e periferie del valore di 18 milioni di euro e dal cofinanziamento da parte di soggetti pubblici e privati per un importo di circa 29 milioni di euro: esso rappresenta uno dei maggiori investimenti sul territorio degli ultimi decenni, funzionale ad un nuovo modello di sviluppo produttivo e tecnologico, al passo con gli hub europei.