Il 15 luglio 1996 trentaquattro musicisti della Fanfara reale dell’Armata di terra olandese muoiono nella sciagura aerea di Eindhoven mentre rientrano a casa dopo aver partecipato al Festival internazionale delle bande militari di Modena. La commozione è grande. Una rappresentanza del Comune vola in Olanda per la cerimonia funebre alla presenza del principe Wilelm-Alexandre. Tre mesi dopo, in ottobre, i parenti dei soldati arrivano in città per ripercorrere i luoghi dove i loro ragazzi hanno suonato per l’ultima volta e per visitare il Parco a loro dedicato: 40 mila metri quadrati di verde in via D’Avia Nord alla Madonnina.
Quel pellegrinaggio si ripeterà quest’anno, in occasione del decimo anniversario della sciagura. Una delegazione di 80 persone, composta da superstiti e famigliari delle vittime, raggiungerà Modena venerdì 7 luglio con un volo messo a disposizione dal Ministero della Difesa olandese.
Sabato 8 luglio alle 11 è in programma a Nonantola – dove la banda si era esibita con successo – una commemorazione pubblica seguita da un pranzo offerto dal Centro sociale anziani. Alle 18.30, al parco di Modena dedicato alla Fanfara olandese, i giovani musicisti saranno ricordati nel corso di una cerimonia alla quale parteciperanno l’assessore comunale Giovanni Franco Orlando, il vice presidente della Circoscrizione 4 Antonio Nesci e la presidente dell’Associazione parco d’Avia Giuliana Borghini. A Nonantola e a Modena, la delegazione olandese consegnerà lampade che simboleggiano la luce permanente.
Sempre sabato 8 luglio, superstiti e famigliari parteciperanno in piazza Roma allo spettacolo finale di Rataplan, il meeting dei gruppi musicali giovanili. Dopo le parole del sindaco di Modena Giorgio Pighi sarà suonato l’inno nazionale dei Paesi Bassi. La delegazione si trasferirà domenica 9 luglio a Verona per poi ripartire alla volta dell’Olanda.
Dieci anni fa, nel luglio del 1996, i giovani soldati della Fanfarekorps Koninklijke Landmacht, quasi tutti studenti del conservatorio a un passo dal congedo, avevano sfilato nelle strade di Modena e partecipato al concerto di gala conclusivo in Accademia facendo il pieno di applausi e di richieste di bis. La domenica erano partiti per Verona: una serata all’Arena per assistere alla “Carmen”, poi, il giorno dopo, il ritorno a casa.
L’Hercules C-130 dell’aviazione militare belga si alza in volo dall’aeroporto di Villafranca. Il viaggio è tranquillo. Ma durante la manovra di atterraggio all’aeroporto olandese di Eindhoven il velivolo, forse disturbato da uno stormo di uccelli, compie bizzarre manovre, atterra con fatica e prende fuoco. Trentaquattro musicisti della Fanfara muoiono. Pochi i superstiti – sette in tutto – compresi i soldati che hanno fatto rientro in automobile.
La Fanfara reale dell’Armata di terra era nata il primo ottobre 1995 dalla fusione tra la Fanfara dei cacciatori del Limburgo e la Fanfara del Genio ed era di stanza a Vught, una cittadina di 25 mila abitanti nei dintorni di Bosco del Duca, nel Brabante. Composta da strumenti a fiato, ottoni, sassofoni e strumenti a percussione, accompagnava, sotto la direzione del capitano Tom Beekman, il cerimoniale militare e teneva concerti per le guarnigioni di tutta Olanda.