Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia sempre più punto di riferimento nell’innovazione dell’insegnamento delle scienze nella scuola primaria con la istituzione attraverso i suoi docenti e ricercatori del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane della sede d’Ateneo di Reggio Emilia di un Centro di ricerca dipartimentale “Metaphor and Narrative in Science”, che riunisce in un network internazionale esperti di svariate discipline per affrontare in modo innovativo la questione della didattica delle scienze.
Il battesimo del Centro, diretto dalla prof.ssa Annamaria Contini, in occasione del congresso internazionale “Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria e dell’infanzia: al crocevia fra discipline scientifiche e umanistiche”, che si terrà venerdì 2 e sabato 3 dicembre 2016, ospitato nell’Aula Magna Manodori del complesso universitario Palazzo Dossetti (Viale Allegri 9) a Reggio Emilia.
“Negli ultimi anni, la metafora e la narrazione – spiegano gli organizzatori prof.ssa Annamaria Contini e prof. Federico Corni di Unimore – sono state oggetto di molti studi nell’ambito delle scienze cognitive e dell’educazione”.
Il congresso approfondirà il tema innovativo dell’uso della metafora e della narrazione nell’educazione scientifica.
Nella prima giornata, che si aprirà con una cerimonia ufficiale alle ore 9.30 alla presenza del Direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane prof. Giorgio Zanetti, sono previsti seminari da parte di esperti a livello internazionale in varie discipline riguardanti la metafora, la narrazione e l’apprendimento.
Nella seconda giornata, sabato 3 dicembre a partire dalle ore 9.00, proseguirà il dialogo tra il mondo della ricerca e quello della scuola e, soprattutto, tra il sapere scientifico e quello umanistico e si avrà modo di ascoltare il prof. Kieran Egan della Simon Fraser University (Canada), filosofo dell’educazione che è stato inserito dalla rivista Utne Reader tra “i 25 visionari che cambieranno il mondo” e autore di numerose pubblicazioni tra cui “The educated mind: how cognitive tools shape our understanding”.
Tra gli ospiti prenderanno la parola gli stranieri: prof.ssa Elisabeth Dumont e il prof. Hans Fuchs della Zurich University of Applied Sciences a Wintherthur (Svizzera); il prof. Zoltan Kovecses della Eotvos Lorand University di Budapest (Ungheria) e il prof. Tamer Amin della American University di Beirut (Libano); e gli italiani prof.ssa Elisabetta Gola dell’Università di Cagliari e la dott.ssa Annalisa Rabotti del Comune di Reggio Emilia.
La partecipazione ad entrambe le giornate del convegno è libera. Nella giornata del 2 dicembre la lingua ufficiale sarà l’inglese (ma sarà offerto un servizio di traduzione per le domande agli esperti stranieri), mentre nella giornata del 3 dicembre la lingua ufficiale sarà l’italiano ed è prevista la traduzione simultanea dei seminari presentati in lingua inglese.
Per gli insegnanti, la partecipazione al convegno è riconosciuta come Corso di aggiornamento ed è riconosciuto l’esonero dal servizio, previa richiesta da parte dell’interessato al capo d’istituto. Verrà rilasciato un attestato per n° 12 ore di aggiornamento. In caso di frequenza parziale al convegno, verrà comunque rilasciato un attestato per il numero di ore di presenza effettive.
Per dettagli e ulteriori informazioni: http://www.pse.unimore.it/site/home/events/2016-conference.html
CENTRO “METAPHOR AND NARRATIVE IN SCIENCE” (Direttore prof. ssa Annamaria Contini, coordinatore International Scientific Commettee prof. Federico Corni)
Promotori del Centro sono il prof. Federico Corni e la prof.ssa Annamaria Contini del Dipartimento di Educazione e Scienze umane di Unimore, con la collaborazione di ricercatori stranieri, i prof. Hans Fuchs e Elisabeth Dumont della Zurich University of Applied Sciences (Institute of Applied Mathematics and Physics).
Nasce con lo scopo di promuovere ricerche di carattere multi e inter-disciplinare sul ruolo della metafora e della narrazione nella comunicazione e nell’educazione scientifica. Favorendo un confronto a livello internazionale, il Centro si propone di integrare le indagini teoriche con la produzione e la sperimentazione di concreti percorsi didattici o, più in generale, di iniziative di comunicazione scientifica, con una feconda sinergia tra cultura umanistica e cultura scientifica.
Il Centro basa la sua ricerca sulla relazione tra metafora e narrazione e il loro uso nella comunicazione scientifica in generale e nel sistema di insegnamento-apprendimento in particolare, nella convinzione che la ricerca aprirà la strada a più ampie riflessioni sul nostro modo di leggere la realtà e sull’educazione e la formazione in generale.
Il Centro promuove ricerca e sperimentazione sull’innovazione nella comunicazione scientifica, riunendo esperti di rilievo in campi diversi come le scienze cognitive, la filosofia, l’antropologia, l’economia, la psicologia dello sviluppo, l’educazione scientifica e l’ingegneria, la storia delle scienze, la linguistica e la narratologia, per approfondire la ricerca sul potere della narrazione e della razionalità immaginativa nell’educazione scientifica, in ambito formativo e comunicativo a tutti i livelli.
Nel Centro fisici, biologi, geologi e matematici si incontrano con studiosi di estetica, di pedagogia, di filosofia, di linguistica, di letteratura.
Ne fanno parte studiosi e docenti del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane: Tiziana Altiero, Maja Antonietti, Maria Giuseppina Bartolini, Chiara Bertolini, Stefano Calabrese, Laura Cerrocchi, Annamaria Contini, Federico Corni, Maria Elena Favilla, Enrico Giliberti, Mauro Marchetti, Michela Maschietto, Giorgio Santoro, Giorgio Zanetti.
La composizione del Scientific Commettee del Centro rispecchia il network internazionale con cui da anni è attiva una vivace collaborazione e da cui è nata l’idea di riunire esperti di svariate discipline per affrontare in modo innovativo la questione della didattica delle scienze: Hans Fuchs e Elisabeth Dumont dell’Istituto di Applied Mathematics and Physics della Zurich University of Applied Sciences a Winterthur (Svizzera); Jörg Zabel dell’Università di Lipsia (Germania); Michelle Brendel, Chris Siry, Paul Dumont dell’Università di Lussemburgo (Lussemburgo); Kai Niebert dell’Università di Zurigo (Svizzera); Jesper Haglund dell’Università di Uppsala (Svezia); Tamer Amin dell’Università Americana di Beirut (Libano).
“Il Centro – afferma il Direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane prof. Giorgio Zanetti – muove da un’ipotesi di lavoro molto precisa: esplorare la possibilità che forme di espressione e di pensiero tradizionalmente ascritte all’ambito della letteratura e delle scienze umane, come la narrazione e la metafora, possano giocare un ruolo di primo piano anche nella ricerca delle scienze della natura, schiudendo in pari tempo vie nuove all’insegnamento e all’apprendimento dei saperi matematici e scientifici. Per questo, nel Centro, matematici, fisici, geologi e biologi si incontrano con studiosi di estetica, di pedagogia, di filosofia, di linguistica, di letteratura: mettere a confronto competenze, metodi, prospettive differenti può illuminare di una luce più esatta e più viva il terreno ancora in gran parte inesplorato in cui si formano e si sviluppano le modalità cognitive che ci consentono di leggere il mondo in cui viviamo. Spesso del resto, nell’universo degli studi, il nuovo nasce sul confine fra saperi diversi. E mentre si lamenta da più parti la difficoltà crescente con cui le nuove generazioni assimilano un autentico spirito scientifico, l’iniziativa del nuovo Centro di ricerca, con il suo respiro internazionale e insieme con la sua apertura a nuove forme di collaborazione con l’universo della Scuola e degli insegnanti, assume anche, credo, un’alta valenza socioculturale.”