Vogliono dire la loro gli imprenditori alimentari di Confimi Emilia che lavorano nel settore delle carni rosse, ed affermano subito che “La salubrità del prodotto è controllata in modo strettissimo in Italia, dove vengono applicati standard assolutamente restrittivi”.
“Come spesso accade, le generalizzazioni, sovente accompagnate da sensazionalismi fuori luogo, non vanno né nella direzione della corretta informazione, né in quella di una reale salvaguardia della salute”.
“Nelle carni conservate la percentuale di conservante è infinitesima, il minimo indispensabile a scopo cautelativo e preventivo; dopo di ché è evidente che qualunque alimento, anche il più sano, se assunto in quantità abnormi, nuoce comunque alla salute”.
“Molti di noi, piccoli produttori e trasformatori, ritirano la carne personalmente, la macellano in giornata, e la commercializzazione avviene entro due giorni. C’è poi da dire che molti prodotti sono completamente privi di conservanti: i loro ingredienti sono esclusivamente carne e sale”.
“Va anche precisato che le stesse garanzie valgono anche per i grandi produttori, i quali, a causa della filiera lunga, sono sottoposti a controlli ancora più serrati”.
Quanto all’immediata conseguenza sulle vendite, il dato di ottobre risulta, per gli alimentaristi consultati da Confimi, inferiore alle previsioni.