Con il progetto “Osservare l’interlingua”, promosso dal Comune di Reggio Emilia e dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore – Università degli studi di Reggio Emilia, si vogliono sviluppare percorsi di educazione linguistica efficace e inclusiva nella scuola primaria e secondaria di primo grado attraverso nuovi modelli di didattica dell’italiano che partono da un presupposto fondamentale: per insegnare bene occorre prima di tutto comprendere l’alunno che apprende, le sue strategie, i suoi processi cognitivi e di socializzazione, le sue ipotesi.

La presentazione dell’iniziativa avverrà giovedì 5 novembre, alle ore 15.00, presso l’Aula Magna “P. Manodori” del Palazzo universitario G. Dossetti, (viale Allegri 9), a Reggio Emilia, con un incontro aperto al pubblico in cui verranno spiegati i risultati della ricerca e le varie esperienze.

Il progetto ha avuto inizio nel 2006 nell’ambito di una sola scuola primaria. Si è poi esteso successivamente, fino ad arrivare a coinvolgere decine di classi di 8 diverse scuole primarie e 2 secondarie di primo grado del territorio reggiano. Attualmente “Osservare l’interlingua” coinvolge anche alcuni educatori dei servizi educativi pomeridiani comunali – organizzati tramite Officina Educativa – per promuovere una maggiore integrazione tra il mondo della scuola e il territorio.

“L’interlingua – afferma il prof. Gabriele Pallotti, docente del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore – è un sistema linguistico vero e proprio, con le sue regole e la sua logica, parlato da chi sta apprendendo una seconda lingua. Possiamo estendere questo concetto anche ai bambini italiani quando vanno a scuola: anche loro devono apprendere regole nuove. Per capire come un alunno sta progredendo verso la lingua d’arrivo, la nozione di interlingua è più utile di quella di errore, perché è formulata in positivo e dal punto di vista di chi impara, cercando di dare conto delle sue ipotesi. Cerchiamo di metterci nei panni di chi impara: questi non ‘vuole’ fare errori, ma vuole parlare la seconda lingua correttamente. Sono state condotte ricerche sperimentali rigorose e su larga scala, che dimostrano che nelle classi che seguono il progetto gli alunni scrivono meglio da molti punti di vista: organizzazione e scelta delle idee, strutturazione del testo, chiarezza ed efficacia. Essi inoltre risultano più motivati a scrivere e più uniti come gruppo-classe. Infine, si riducono le distanze tra gli alunni migliori e quelli in difficoltà, compresi coloro che non hanno l’italiano come madrelingua”.

Il programma dell’incontro prevede, alle ore 15.00, l’apertura con i saluti dei rappresentanti istituzionali di Unimore e del Comune di Reggio Emilia, a seguire le relazioni di presentazione “Il progetto: obiettivi e metodologie esempi di percorsi didattici su testi narrativi ed espositivi” di Gabriele Pallotti e Fabiana Rosi, docenti del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore e “Risultati di ricerca sull’efficacia del progetto” di Gabriele Pallotti; seguiranno le riflessioni e le testimonianze delle insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado Caterina Arata, Barbara Bertani, Barbara Degni, Morena Levrini, M. Rita Ruozzi, Carla Sottanella; si concluderà con “Prospettive e rilanci: il progetto tra scuola e territorio”, una relazione a cura di Gabriele Pallotti, Fabiana Rosi e Mitia Davoli, Catia Manzini, coordinatrici pedagogiche di Officina Educativa – Comune di Reggio Emilia. A conclusione degli interventi ci sarà spazio per la discussione e per le informazioni operative sulle modalità di adesione al progetto per le scuole che volessero parteciparvi.

I dati di ricerca e i materiali didattici si possono trovare sul sito interlingua.comune.re.it accessibili liberamente.