Dopo 7 mesi di trattativa è stato firmato il contratto integrativo aziendale alla Motovario Spa di Formigine, ditta leader mondiale nella produzione di riduttori da poco acquisita dalla multinazionale Taiwanese Teco. I lavoratori hanno approvato con 300 voti favorevoli e 1 contrario l’intesa raggiunta tra Rsu, Fiom/Cgil, Fim/Cisl, Fismic e Direzione aziendale.

Il contratto integrativo presenta sia cospicui aumenti salariali che miglioramenti normativi.

Per quanto riguarda la parte salariale, i lavoratori nell’arco dei 3 anni di durata del contratto riceveranno 650 euro di aumento in paga base uguale per tutti in 3 tranches. Al contempo per i primi due anni di vigenza il Premio di Risultato sarà di 3.000 euro annui, di cui 2.000 di parte certa e 1.000 variabile.

Nel 2017 invece il PdR sarà di 3.100 euro di cui 2.050 certi e 1.050 variabile. Dal calcolo del PdR è stato eliminato, dopo oltre 20 anni, il parametro della presenza considerato dal sindacato come discriminatorio. Aumentano inoltre dai precedenti 2,82 euro agli attuali 3,30 euro all’ora le indennità di turno. Aumentano di 5 euro le indennità casa/lavoro e si riduce il costo mensa per i lavoratori attestandolo al 15% dell’importo totale del pasto.

Dal mese di novembre tutti i 3° livelli, con almeno 12 anni di anzianità, passeranno automaticamente al 4° livello. E’ stato fissato un tetto massimo al numero di lavoratori precari pari al 12% del totale. E’ stata stabilita un’ora di assemblea aggiuntiva oltre alle 10 previste dalla Legge 300 per trattare temi inerenti la sicurezza sul lavoro.

L’azienda ha riconosciuto come vincolante, per la validazione dei futuri accordi, il percorso democratico di consultazione tramite voto certificato dei lavoratori. Pertanto sui tavoli di trattativa si potrà discutere solo di piattaforme che avranno ricevuto il mandato dei lavoratori e potranno essere firmati ed avere validità solo gli accordi altrettanto approvati dalle maestranze.
In merito al contratto nazionale di riferimento l’azienda riconosce l’applicazione sia di quello Fiom del 2008, che quello separato Fim-Uilm del 2012, ai rispettivi iscritti, così come previsto dalla sentenza n°189/11 del tribunale di Modena, garantendo altresì a tutti i dipendenti tutti i trattamenti di miglior favore previsti da entrambi.

Per quanto riguarda il Jobs Act la Fiom ha confermato per iscritto la diffida già presentata tramite lettera il 9 settembre scorso, ribadendo che qualora non sia raggiunta una soluzione a livello generale la vertenza rimarrà aperta e all’ordine del giorno.

Il buon esito della vertenza va ricercato anche nella lotta vittoriosa sostenuta questa estate dai facchini motivario.
Senza il loro esempio probabilmente il raggiungimento di questo risultato sul contratto aziendale non sarebbe stato così lineare.
La Fiom ringrazia sentitamente sia loro che la Rsu che tutti i lavoratori motovario.

(Paolo Brini Fiom-Cgil Modena)