“Non sono gli autisti a rifiutarsi alla vendita generalizzata dei biglietti su tutti gli autobus, ma un incomprensibile rimpallo di responsabilità fra Amo e Seta sull’istituzione di un carnet che consentirebbe di superare ostacoli e disguidi come quello accaduto nei giorni scorsi allo studente di Soliera”.
Il sindacato Filt/Cgil Modena e la Rsa Filt/Cgil di Seta Spa, difendono gli autisti di Seta dalle critiche ingiustificate rivolte loro a mezzo stampa, per lo spiacevole episodio capitato allo studente di Soliera che si è visto costretto a scendere alla fermata successiva per mancanza di biglietti da 2 euro in possesso del conducente.
La vendita di biglietti a bordo da parte degli autisti è una prassi in vigore dal 2005, successivamente regolamentata da un accordo sindacale del giugno 2013 che impegna gli autisti alla vendita di biglietti a bordo. Lo stesso accordo prevede che Seta metta il conducente nella condizione di avere biglietti di taglio diverso che possano coprire più zone.
Non può essere riconducibile alla responsabilità dell’autista il fatto che in quel momento non potesse disporre di biglietti del taglio di cui aveva bisogno il ragazzo.
La soluzione a questo disguido, più volte ribadita dai sindacati, è nel carnet con tessere prepagate e ricaricabili, più pratiche sia per gli utenti che per il conducente che deve garantire la puntualità delle corse.
“Da settimane chiediamo che si ritorni al sistema della tessera prepagata – spiegano sindacato e lavoratori – me c’è un rimpallo inaccettabile di responsabilità tra Amo e Seta per chi dei due soggetti deve istituire i carnet acquistabili da ogni singolo autista”.
“Siamo dispiaciuti di quanto accaduto allo studente, ma ci troviamo in una situazione in cui sia autisti che studenti sono le vere vittime di questo sistema”.