Assumere la sfida della ricostruzione nella Bassa modenese e in tutto il cratere sismico. Rilanciare il protagonismo del lavoro nella ricostruzione. Questi gli obbiettivi della discussione promossa dalla Cgil di Modena mercoledì prossimo 23 ottobre a San Felice sul Panaro, nell’ambito della quale saranno presentati i risultati dell’indagine conoscitiva realizzata dall’istituto di ricerca Ires Cgil Emilia-Romagna.

Partecipano oltre 120 fra delegati, attivisti e funzionari sindacali della Cgil di Modena. L’iniziativa si svolge la mattina presso la biblioteca comunale a San Felice sul Panaro (via Campi, 41).

Apertura dei lavori alle ore 9.30 con il saluto del sindaco Alberto Silvestri. A seguire (ore 9.45 circa) presentazione dei risultati della ricerca a cura di Cesare Minghini presidente Ires Cgil Emilia-Romagna. Tania Scacchetti segretario Cgil Modena commenta i dati e sviluppa i temi più rilevanti per l’azione del Sindacato.

A seguire il dibattito e alle ore 13 circa le conclusioni di Vincenzo Colla segretario Cgil Emilia-Romagna.

Molti gli spunti di riflessione emersi dalla ricerca Ires.

L’analisi si basa su elaborazioni di dati provenienti da diverse fonti: Statistica Emilia Romagna, Siler (Sistema informativo lavoro ER), InfoCamere, Asia (Archivio Statistico Imprese Attive), Smail (Camera di Commercio), dati Sfinge e dati Mude Regione Emilia Romagna, dati Movimprese.

In aggiunta nel maggio 2013 sono state realizzate 50 interviste a soggetti coinvolti a vario titolo nella ricostruzione: delegati sindacali, imprenditori, sindaci, componenti dei comitati cittadini, rappresentanti delle istituzioni sanitarie, psicologi e responsabili degli uffici tecnici comunali.

Tra gli obbiettivi della ricerca, c’era infatti anche quello di fotografare il protagonismo dal basso di coloro che sono stati attori nell’affrontare l’emergenza e poi soggetti importanti della ricostruzione.

Rispetto ai posti di lavoro persi, il sisma è stato certamente un acceleratore della crisi. A livello regionale nel 2012 si sono persi 14.300 posti di lavoro, di cui circa 9.000 imputabili a fenomeni pregressi di crisi che hanno a che fare con la capacità competitiva di sistema. Quattromila e 800 posti si sono persi a causa del sisma, di cui 2.779 nel solo “cratere”.

Altro dato preoccupante è l’aumento della precarietà. Il calo delle assunzioni nel 2012 è stato superiore alla media regionale (-4,9% nel cratere, contro il -4,4% a livello regionale) dovuto all’incertezza delle prospettive di mercato.

Il sisma è stato dunque acceleratore della crisi e ha colpito in modo differente, sia i diversi Comuni, sia le grandi imprese rispetto alle piccole-medie, indubbiamente ancora oggi più in difficoltà nella ripresa. Colpiti maggiormente i settori commercio, agroalimentare e meccanica.

Altro punto chiave dell’analisi Ires, è la conferma che l’integrazione del sistema socio-sanitario ha consentito di reagire in modo efficiente al momento dell’emergenza, e per la Cgil deve rappresentare il modello dell’innovazione del welfare territoriale.

Più in generale, la sfida che lancia la Cgil di Modena è che la ricostruzione deve diventare un’occasione per ripensare in profondità il sistema produttivo e il modello di sviluppo, senza limitarsi a ripristinare il sistema com’era, cogliendo l’opportunità delle risorse destinate alla ricostruzione.

Le parole chiave uscite dalle oltre 50 interviste dell’indagine Ires, sono state tempo, fiducia, partecipazione, comunità.

Questi temi, insieme ovviamente al ruolo del lavoro, saranno al centro della riflessione e della proposta della Cgil di Modena .

 

Questi e altri importanti temi saranno discussi mercoledì 23 ottobre a San Felice sul Panaro