(Adnkronos Salute) – Occhio alla tintarella ‘selvaggia’. Prendere il sole senza le dovute precauzioni può provocare problemi alla pelle. Anche seri. Dalla semplice scottatura fino a malattie cutanee ben più gravi come i tumori. Fondamentale è quindi seguire alcuni consigli, uno su tutti: l’utilizzo di creme solari con il giusto fattore di protezione. Parola di Piergiacomo Calzavara-Pinton, Direttore della clinica dermatologica degli spedali civili di Brescia e membro del Consiglio direttivo della società italiana di dermatologia (Sidemast).”Ogni anno in vista dell’estate – spiega Calzavara-Pinton – c’è un aumento dei casi di malattie e tumori della pelle causati proprio dall’esposizione al sole”. Per questo è opportuno difendersi. Anche ricorrendo a semplici espedienti. Ad esempio, il dermatologo consiglia “l’utilizzo della confezione famiglia perchè si consumano più dosi per proteggere la nostra pelle. Acquistando un tubetto piccolo infatti si tende a risparmiare sul solare, utilizzando una quantità di crema non sufficiente a proteggere la pelle”. Bisogna poi fare attenzione al numero di protezione: “E’ sbagliato pensare che un prodotto solare con fattore di protezione 50 ostacoli l’abbronzatura – spiega il dermatologo – Un filtro 50 non è il doppio di un 30 o il triplo di un 15. Infatti il primo filtra il 96,7% mentre il secondo il 98%, non una grande differenza”. Si deve poi fare attenzione al valore Uva sulle confezioni perchè “un prodotto che protegge solo da Uvb – continua l’esperto – e quindi dall’ustione solare, induce a trascorrere più tempo al sole, assorbendo una quantità molto più elevata di raggi Uva, che non scottano, ma hanno un’azione rilevante per il fotoinvecchiamento e i tumori cutanei”. Grande importanza ha anche la fotostabilità, perchè, secondo l’esperto, “il prodotto deve garantire una protezione adeguata nel tempo”, anche dopo essersi tuffati in acqua. La crema abbronzante inoltre deve essere applicata in abbondanza. “Nessuno – spiega Calzavara-Pinton – applica 40 grammi di solare ogni volta, ma dovrebbe farlo per ridurre la quantità applicata ai valori di protezione e Uva che calano in modo esponenziale”.Infine, “si deve acquistare con attenzione il prodotto più adatto alle nostre esigenze – conclude Calzavara-Pinton – ogni pelle infatti è unica e con caratteristiche diverse. Molte persone, tra il 6 e l’8% degli italiani adulti, manifestano quotidianamente disturbi della pelle che al sole tendono a peggiorare, dalla semplice secchezza, all’arrossamento ai brufoli, per non parlare delle vere e proprie malattie come la rosacea o la dermatite atopica. Bisogna saper scegliere il solare giusto per ogni tipo di pelle”.