Siamo molto preoccupati e profondamente contrari al decreto di riordino del diritto allo studio universitario che il MIUR presenterà alla Conferenza Stato Regioni domani giovedì 7 febbraio: si tratta di concludere l’opera iniziata con la Riforma Gelmini, che porterà a negare la borsa di studio a decine di migliaia di studenti aventi diritto perché meritevoli ma privi di mezzi, come sancito dalla nostra Costituzione.

Ecco, in breve, le principali modifiche previste dal decreto:

1. I requisiti di merito per ottenere la borsa di studio aumentano del 40% e in alcuni casi addirittura raddoppiano (da 20 a 35 CFU in più da conseguire per il primo anno, da 25 a 35 per il secondo, da 80 a 90 per il terzo, da 135 a 150 per l’ulteriore semestre dopo il terzo anno della triennale; per la magistrale da 20 a 40 per il primo anno, da 30 a 40 per il secondo e da 80 a 100 per l’ulteriore semestre);

2. L’importo della borsa di studio è tagliato sensibilmente, basti dire che lo studente fuorisede dovrà acquistare i testi universitari, affrontare le spese della mobilità e vivere con soli 1.210 euro netti (mille in meno della borsa attuale);

3. Sono introdotti vincoli di età: non ci potrà iscrivere a una triennale oltre i 25 anni e a una magistrale oltre i 32;

4. Le spese del primo anno potranno essere totalmente a carico dello studente a causa della stabilita erogazione della borsa in un’unica rata, ad agosto, senza anticipi, nel caso in cui la Regione garantisca mense e alloggi;

5. E’ eliminata la possibilità di usufruire del bonus di copertura per problemi imprevisti.

6. il decreto va a creare una sostanziale discriminazione tra le aree geografiche del paese: infatti vengono imposte delle soglie massime di ISEE diverse fra nord, centro e sud oltre le quali agli studenti è negata la borsa di studio.

Chiediamo quindi al Rettore di prendere posizione contro questo ultimo colpo di coda di un governo dimissionario, che vuole approvare di tutta fretta, fuori dal tempo massimo, un decreto i cui risvolti sono, di fatto, catastrofici per il diritto allo studio.

Già oggi siamo il fanalino di coda dell’Europa per quanto riguarda il finanziamento del diritto allo studio e il numero di laureati: l’Europa ci chiede più laureati e quindi un maggiore investimento in Università e Ricerca e in diritto allo studio, ma si sta decidendo di andare nella direzione opposta.

Noi vogliamo andare nella stessa direzione dell’Europa, per questo chiediamo al ministro Profumo di fermarsi e al Presidente Errani di bloccare il decreto domani in Conferenza Stato Regioni.

Per questo diamo appuntamento a tutte le studentesse e a tutti gli studenti Unimore borsisti e non a partecipare questa sera ad una Assemblea informativa e ad una Occupazione simbolica alla casa dello studente di via Campi in X-Rum a partire dalle ore 21.

(Unione Universitari – Udu Modena)