A sostegno della denuncia dei Consiglieri comunali di Lega Moderna Rossi e Bianchini si trasmette la seguente presa di posizione di Enrico Aimi Coordinatore provinciale del PdL modenese.

“Questa volta prima di accusare chiediamo spiegazioni. Le domande poste infatti da Nicola Rossi e Walter Bianchini Consiglieri comunali di Lega Moderna impongono in tempi brevi risposte certe e precise. Parcheggi come quelli ad uso dei centri commerciali dei Portali e della Rotonda sono certamente ad uso pubblico e come tali l’illuminazione ivi presente andrebbe pagata dalla collettività (è così ad esempio anche per parte dell’area di sosta scambiatrice posta sul fronte esterno della Baia del Re) ma non ci risulta che sia altrettanto per il centro commerciale Grand’Emilia dove cartelli ben chiari e dal tono indiscutibile ne avvertono la chiusura del limitrofo parcheggio nelle ore notturne. E’ importante quindi verificare se vi siano, vi siano state e in quali occasioni, agevolazioni od esenzioni, se queste siano divenute operative sola a Modena o anche in altri centri della provincia e sulla base di quali documentazioni se ne possa essere certificato l’accordo. A poco varrebbe la scusa che tali ampi spazi vengono considerati scambiatori perché l’impossibilità all’uso degli stesso h24 li rende pur sempre irregolari di fronte ad un simile privilegio. Benefici nei confronti di alcune mirate insegne di una precisa grande distribuzione con abuso di posizione dominante come sancito proprio ieri dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato? Non vogliamo crederlo. Possibile che in un momento in cui ci si lamenta di strette impositive sulle spese anche primarie dei comuni un’amministrazione attenta e virtuosa come si vanta di essere quella modenese sia inciampata in un simile errore tale da prestare il fianco a critiche, sospetti e fors’anche denunce legali? Fuori le carte perché, se nulla c’è da temere, ogni minuto di ritardo apre la porta ad ipotesi che nulla hanno a che vedere con una amministrazione che si incensa per ogni decisione come garante dei diritti dei propri concittadini, che a corto di entrate, spaccia l’applicazione di un piano sosta palesemente volto a far cassa come il simbolo di una maggiore mobilità ma, visto anche le sempre più aspre contestazioni al suo interno, perderebbe ulteriormente in credibilità di fronte al pagamento di oneri virtualmente non suoi”.